The Clan «All In The Name Of Folk» [2016]
The Clan
Titolo:
All In The Name Of Folk
Nazione:
Italia
Formazione:
Chiara De Sio :: tin whistle, bagpipe
Angel Rock :: Lead Vocals, Guitar
Stefano Becce :: Bass, Backing Vocals
Pietro Della Sala :: Drums, Backing Vocals
Cisco Ricci :: Fiddle, mandolin
Genere:
Irish Rock
Durata:
47' 28"
Formato:
CD
Recensione
Potreste aver già sentito parlare di questi Brianzoli The Clan, una band che l’anno scorso ha suonato parecchio in giro tra cui due volte in Abruzzo, e che ora arriva col proprio primo album che ci propone circa 47 minuti di ciò che loro chiamano Folk Rock e che io invece chiamerei Folk Punk Rock, vista la schiettezza immediata dei brani, la velocità che comunque poco ha a che fare col metal e una certa avversione a strutture troppo complesse tipo gli assoli o linee soliste, che perlopiù vengono dagli strumenti folk tipo violino, cornamuse etc.
Presentato il cd, sappiate una cosa: questo cd demarca molto il proprio pubblico in quanto è esattamente come ve lo immaginate finora: i brani sono tutti o quasi festaioli, brevi semplici e ballabili, con due strumentali suonate e due cover (“Il cielo d’Irlanda” di Fiorella Mannoia e “It’s a long way to the top” degli AC/DC) e molto diretto, fatto per essere solo amato dagli amanti del genere, e odiato da chi non lo apprezza, tanto più che qui, come detto, di metal non c’è neanche granché. Detto questo, i brani pur essendo divertenti e semplici, sono semplici anche nell’accezione negativa, nel senso che facilmente i brani hanno più o meno tutti la stessa matrice soffrendo fin troppo di omogeneità (già la quarta canzone mi ha ricordato qualcosa delle prime due) o di “già sentito” o comunque si poteva mettere qualche idea in più, non a caso i brani spesso suonano troppo brevi. In realtà, tra una prima cinquina di canzoni tutte festaiole e una “Angel of the sea” più acustica, nella seconda parte i The Clan provano a cambiare qualcosa, con l’aggiunta di fiati in “Reel o’ Fire” che trovo evitabili, o episodi più orecchiabili come la dodicesima canzone invero easy listening e a volte che mi suona pop rock. Tutto questo non pregiudica più di tanto il compito di quest’album, ovvero fare qualcosa che non è niente di originale ma che almeno è godibile e digeribile, ma d’altra parte lo rende anche un cd non molto longevo. Sicuramente ascoltabile ad un concerto dei The Clan o in macchina, ma difficilmente divertente in altre situazioni.
Insomma: “All in the name of Folk” è un album che non chiede altro che di essere ascoltato per ciò che è, senza altisonanze di vario tipo, ma non per questo fatto in maniera sciatta da gente superficiale: è un disco onesto fatto da gente che ama il folk, ama far divertire e ama anche il rock n roll. Tutto molto bello e giusto, eppure a me il feeling di “Band qualsiasi che ascolti in una serata irish a caso” non se n’è mai andato dalla testa. Per questo motivo, il voto rispecchia un disco genuino e onesto, ma invero neanche imperdibile, che personalmente raccomando ai soli fans della musica folk meno orientata verso il metal.
Track by Track
- Ouverture - Intro S.V.
- Folk n Roll 70
- Second chances 65
- Let me go 65
- Jenny Porter 65
- Whole lotta jig 70
- Irish sky (Cover Fiorella Mannoia) S.V.
- Angel of the sea 70
- Horns up and fight 70
- Ulysses and the siren 60
- Reel o' Fire 60
- Home of my heart 60
- True story 60
- It's a long way to the top (Cover AC/DC) S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
65Recensione di Snarl pubblicata il 08.08.2016. Articolo letto 2148 volte.
Articoli Correlati
News
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.