Three Parallel Lines «Lines & Lands» [2016]
Three Parallel Lines
Titolo:
Lines & Lands
Nazione:
Italia
Formazione:
- Teorn :: All instrument;
Genere:
Black Art / Noise / Ambient
Durata:
25' 40"
Formato:
CD
28.04.2016
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Di ritorno dopo la lunga pausa estiva, mi imbatto nel ripetuto ascolto di questo progetto della one man band piacentina di Three Parallel Lines che presenta questo suo “Lines and Land”, un lavoro prettamente connesso alla spirale del Black Art Noise Ambient Metal. Il lavoro, un sei tracce che in alcuni passaggi ricorda sin troppo e per sola connessione strumentale il capolavoro d’eccellenza del maestro Varg su “Hvis Lyset Tar Oss”, si struttura su una base quasi trascinata all’interno della quale, con una sofferenza e una esasperazione ai limiti dell’inumano per l’incredibile scream dell’autore, vanno a svilupparsi in un contesto strumentale prettamente ambient toccante nei contenuti e capace di trasportare l’ascoltatore sin da subito negli scenari indicati nel booklet del cd. L’apertura del lavoro dopo un intro ambient “A Mirroring Sleep”, è affidata a “Line I”, formulato in apertura da un lavoro quasi in delay di alcune note di chitarra che crescono a poco a poco per l’inserimento di ulteriori apparati sonori elettronici e dall’arpeggio; il brano successivamente viene ad inasprirsi con l’inserimento di distorti più tendenti al noise che al black che lasciano però un po’ a desiderare nell’ascolto per una confusione dovuta probabilmente ad una non ottimale regolarizzazione dei suoni; segue poi “Line I reprise” che, come sopra detto ricorda non poco l’opera di Varg contestualizzata in questo brano su sonorità ambient e campionatori; “Line II” apre con un arpeggio e note acustiche chiamate ad introdurre un contesto ambientale decisamente oscuro con il successivo inserimento di effetti synth decisamente tetri ma del giusto impatto; anche in questo brano l’artista dopo un’apertura decisamente moderata e pacata si inasprisce con la sua interpretazione di black ambient metal tra scream e distorti sui quali mai si percepiscono percussioni lasciando il tutto al noise ambient. Si continua l’ascolto con “Line II Reprise”, un brano di un minuto circa sempre caratterizzato dall’ambient oscuro e grigio sempre del giusto impatto che conduce all’ultimo brano “A Speeping Mirror” sempre caratterizzato nei suoi abbondanti sette minuti di ascolto all’oscuro ambient generato da effetti non complessi ma tutto sommato in grado di generare inquietudine. Il disco, originale sino ad un certo punto, meriterebbe a sommesso avviso di chi scrive, una maggiore cura nell’ambito dei passaggi più black generati con i distorti che molto spesso creano solamente confusione e poca chiarezza nell’ascolto e nell’identificazione delle capacità dell’autore. In ogni caso nulla quaestio sui contesti ambient risultati d’impatto, oscuri e decisamente ben eseguiti.
Track by Track
- A Mirroring Sleep S.V.
- Line I 65
- Line I Reprise 70
- Line II 70
- Line II Reprise 65
- A Speeping Mirror 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
69Recensione di Wolverine pubblicata il 31.08.2016. Articolo letto 736 volte.
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