Terrorway «The Second» [2016]

Terrorway «The Second» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
01.09.2016

 

Visualizzazioni:
2013

 

Band:
Terrorway
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Titolo:
The Second

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Andrea Orrù :: Vocals;
- Ivan Fois :: Guitars;
- Giovanni Serra :: Bass;
- Cosma Secchi :: Drums;

 

Genere:
Modern Metal

 

Durata:
44' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.05.2016

 

Etichetta:
Bakerteam Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Provenienti dalla Sardegna i Terrorway presentano questo secondo lavoro intitolato “The Second”, titolo decisamente un po’ blando per decretare guarda caso proprio l’uscita di un secondo album! In ogni caso, la band presenta il suo modern metal in maniera assai compiacente, sia per le andature decisamente sottotono rispetto alle normali accordature sia per le ritmiche prevalentemente moderate ma sempre all’altezza della situazione. Le andature sin dal primissimo brano d’apertura ricordano non poco alcuni passaggi alla Meshuggah ma nel corso dell’ascolto dei successivi brani non è difficile incontrare generi appartenenti ad altri band; in ogni caso la band riesce bene a miscelare il tutto dando luogo ad un genere personale, poco scontato a cui possiamo tranquillamente mostrare il capo togliendoci il cappello; la parte vocale appare mista tra un clean ed uno scream a tratti quasi isterico ma ottimale per questo genere. Primo brano è “ Under the Light of a Broken Down” un brano dalle andature lente, quasi doom, che molto accomuna la band ai monumentali Meshuggah; le cose cambiano decisamente con il secondo brano “Eye of the Sun”, un brano moderato che ricorda non poco i Pantera e all’interno del quale appaiono dei contesti melodici decisamente azzeccati che fanno spesso da cornice al brano; ottima l’interpretazione vocale; è poi la volta di “Torment”, brano quasi sinfonico nei contenuti, maggiormente dinamico rispetto al precedente, le cui andature risultano incisive grazie alla compattezza del sound, all’impulsività e alle variazioni ritmiche che questa volta paiono ricordare i Lamb of God; rispetto al precedente, “On the Edge” si presenta come una sorta di doom oscuro sia per la sua particolare apertura in note acustiche di notevole impatto sia per il successivo sviluppo ritmico, quasi southern, che fa decisamente la differenza. Non si fermano le sorprese neanche con la successiva “T.F.B.T.M. The Face Behind The Mask” brano quasi djent poi trasformatosi in una sorta di thrash decisamente moderno nei contenuti. “Enter the Columns” uno strumentale che anticipa la successiva “Columns” un brano dal sound prettamente moderno, tecnico decisamente emozionante nei contenuti per le sue ritmiche e le relative andature di chitarra; “Trial of the Ashes” quasi una sorta di death metal progressive all’interno del quale le chitarre fanno decisamente la differenza tra scale e riff sorprendentemente moderni. “The Wanderer” risulta un altro buon brano d’impatto dove ogni strumento dà piena prova, dietro l’incessabile scream della parte cantata, della propria ottimale capacità. Altro brano strumentale con un effetto quasi spaziale è “Lights Turn Black” che anticipa il conclusivo “Threshold of Pain” che scatena l’apoteosi a suon di violenza inaudita. Un disco che a prescindere dal titolo assai generico è in realtà un ottimo prodotto pregno di innovazione all’interno del quale i Terrorway, captando generi e stili di big band, hanno ben saputo carpire il proprio e personale sound sia sotto il profilo sonoro che strumentale/ritmico dando vita ad un lavoro da acquistare se volete.

Track by Track
  1. Under The Light Of A Broken Down 75
  2. Eye Of The Sun 80
  3. Torment 80
  4. On the Edge 80
  5. T.F.B.T.M. (The Face Behind the Mask) 75
  6. Enter The Columns 80
  7. Columns 75
  8. Trails Of Ashes 80
  9. The Wanderer 80
  10. Lights Turn Black 75
  11. Threshold Of Pain 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 01.09.2016. Articolo letto 2013 volte.

 

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