Volturyon «Cleansed by Carnage» [2016]
Recensione
Gli svedesi Volturyon rilasciano sul mercato la loro ultima creatura intitolata “Cleansed By Carnage” a di stanza di qualche tempo dal loro precedente lavoro siglato 2011 seguito da un Ep “Human demolition” del 2014 seguendo in sostanza i contenuti del precedente full lenght. Il death metal del Volturyon presenta tutte quelle caratteristiche che vanno ad accomunarne gli esiti a band della portata di Cannibal Corpse, ma anche dei più recenti Broken Hope, Massacre e quant’altro. Ottimi risultano i cambi repentini di ritmica forgiati su riff granitici che, con l’inserimento del basso e batteria, rendono una vera e propria muraglia sonora. La voce, un growl decisamente ottimale, rende il tutto magicamente più appetibile nell’ascolto delle andature costantemente diversificate. In pratica è impossibile accomunare qualcosa di un brano con un altro. Passare al setaccio le singole tracks è cosa assai gradita cominciando proprio dall’opener “Pile of Human”, dalla partenza a martello ma poi di seguito elaborata con blast beat e folli ritmiche di chitarra orientate su incredibili performance tutte da ascoltare; “To Starve You” si mantiene su connati potenti, sound e passaggi nitidi rendono il tutto estremamente piacevole all’ascolto; la mattanza prosegue con “Cleansed By Carnage”, dove una “inedita” apertura ritmata in mid tempo prepara la successiva dinamica del brano in modalità ascendente sotto il profilo anche tecnico se vogliamo. E’ poi la volta di “ Swiping Salvation” e di “Fungus Coat”, due dei brani più belli di questo platter all’interno dei quali nel primo, non mancano frammenti melodici che non fanno altro che migliorare la già ottimale architettura del pezzo e nel secondo, si assiste alla schiettezza di cercare in qualche modo di emulare indirettamente i Cannibal Corpse con un risultato notevole. “Hinterkaifeck” nuova andatura quasi moderata dove sin da subito un paio di lead solo fanno da cornice all’andatura corposa del brano; “Coccon” si orienta ritmicamente sulla scia dei precedenti brani forgiando ritmiche di portata decisamente esemplare. “The Perfidious Idol” e la successiva “The Capital of Perverse Punishment” decretano l’ottima prova di questa band decisamente ben oltre la media; conclude il disco “Pleasure of Molestation” cover degli Hypocrisy opener dell’ormai storico “Osculum Obscenum” datato 1993 egregiamente fedele all’originale. Un disco suonato con tutti i più corretti e ricercati connotati del puro death Metal, vivamente consigliato a chi non può fare a meno, come il sottoscritto, di fantastici generi musicali come questo.
Track by Track
- Pile of Human 80
- To Starve You 80
- Cleansed By Carnage 80
- Swiping Salvation 85
- Fungus Coat 85
- Hinterkaifeck 80
- Cocoon 80
- The Perfidious Idol 80
- The Capital of Perverse Punishment 80
- Pleasure of Molestation 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
81Recensione di Wolverine pubblicata il 09.09.2016. Articolo letto 1213 volte.
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