Shiny Black Anthem «Unbreakable» [2016]
Recensione
Non abbiamo molte notizie di questi Shiny Black Anthem, tranne che questo “Unbreakable” esce per la Sliptrick Records e sembrerebbe essere il loro primo album nonché release ufficiale, visto che nella striminzita bio non si parla di molto altro, sappiamo perlopiù che questa band ci propone un Alternative Rock moderno e con voce femminile, con giusto qualche sfumatura di metal nelle voci urlate nei ritornelli. E si tratta di quel rock molto morbido e orecchiabile, così tanto che ben poco ha a che fare con il tipico fan del metal, a meno che non si considerino i fan di musica moderna come Avenged Sevenfold e ultimi Lacuna Coil. Nulla di sbagliato in questo se i gusti sono questi, beninteso, anzi formalmente il cd è molto ben fatto, registrato e prodotto, l’unico problema è che ben presto “Unbreakable” suona monodirezionale e più che altro impostati sui ritornelli e nient’altro.
Sì perché in questi 41 minuti di musica se escludiamo canzoni come “Your lips are cocaine”, l’intensa “Let me out (I’m a monster)”, o la più mossa (ma giusto un po’) “Give me more” e una “Chasing Shadows” più remixabile e ballabile, il resto punta troppo sul lento melodico che pone poca attenzione alle strofe per concentrarsi in ritornelli molto melodici e lunghi, dove la voce costantemente alta non spacca i timpani, ma non crea mai un crescendo tipo un cantare il ritornello prima con la voce bassa e poi verso la fine del brano con quella alta. Di sicuro gli SBA hanno optato per un taglio radiofonico dei brani, ruffiano e che punta tutto sull’easy listening, ma a parte i singoli di punta, vorremmo anche sentire qualcosa di diverso, e invece i nostri fanno l’errore di provare a fare un singolo in ogni canzone, appiattendo l’album e togliendogli carattere. E non aiuta il fatto che ci sono brani troppo corti con poche idee, come le due “Love is dope”, ma d’altronde quando si va sui 4 minuti e mezzo di durata, la staticità e le poche idee si fanno sentire.
Insomma: “Unbreakable” secondo me è un album che vuole molto essere commerciale e radio friendly, ed infatti ha qualche canzone davvero di punta e il resto di contorno. Dischi come questo possono essere apprezzati anche da noi metalhead per l’ingegno, ma non ci piace il fatto che le canzoni restanti sono troppo la stessa cosa e senza variazioni. Probabilmente per un fine radiofonico dell’album, va bene anche così, e forse audiences più adeguate di quelle del metalhead medio potrebbero valutare il cd con più esperienza, ma per noi i problemi sopra citati rendono “Unbreakable” un album facile da sentire, ben fatto e che scorre liscio, ma anche che insiste troppo sullo stesso tasto, e pertanto gli diamo il voto riportato. Un consiglio per il futuro? Più idee e un po’ meno canzoni, per favore.
Track by Track
- The Revenant - Intro S.V.
- Fade into white 65
- Your lips are cocaine 70
- Crawling back home 65
- Let Me Out (I'm A Monster) 70
- Love Is Dope (Part One Addiction) 55
- Love Is Dope (Part Two Redemption) 60
- Your enemy 60
- Give me more 70
- Chasing Shadows 70
- Alone In My World feat. Daniele Tofani 65
- Broken smile 65
- My Heart Is Rusted 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
65Recensione di Snarl pubblicata il 16.09.2016. Articolo letto 1157 volte.
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