Second Skin «bpm 69» [2016]
Second Skin
Titolo:
bpm 69
Nazione:
Italia
Formazione:
DARIO (Dario Manfredini) Voce -
NICO (Nicola Bonoli) Chitarra Ritmica e Solista -
ROB (Roberto Sala) Chitarra Ritmica e Solista -
PALMER (Riccardo Manzoni) Basso -
UCCIO (Andrea Ferruzzi) Batteria -
Genere:
Hard / Heavy Rock
Durata:
32' 0"
Formato:
EP
2016
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Second Skin, a tre anni di distanza dal loro primo demo, contenente tre inediti, debuttano con l’album BPM 69, un disco molto aggressivo fatto di vocalizzi puliti misti a growl, sonorità dure intrecciate ad acustiche melodiche che arrivano a ricordare l’AOR anni ’80 e ritornelli che s’interfacciano con distorsioni di chitarre.
Nati nel 2012, in seguito alla fusione di musicisti provenienti dallo scioglimento di Slain, Ultima Necat e con l'inserimento di un giovane cantante già militante nei Candy Queers, i nostrani Second Skin lasciano il segno nelle tracce di questo loro debut album.
Otto brani intensi di puro hard rock misto a heavy metal che già dall’ opener “Futile Idols” possiamo intendere come potrà essere il contenuto dell’intero lavoro.
Buonissima la voce duttile di Dario Manfredini che si adatta ai vari cambi di lirica con cui fa di ogni pezzo un’ irruente scala di vocalizzi.
Le chitarre e la ritmica tengono ben saldo il livello della musicalità di ogni traccia, senza mai scadere tra un brao ed un altro, creando atmosfere che vanno a raggiungere melodie di epic metal come nella traccia “Slipping Through Memories”.
Notevoli anche le canzoni “Bloody Mash” e “Oppressor” che chiude l’album, in cui, in quest’ultima, l’heavy metal fa da vero padrone.
Molto più spensierate le tracce “Slobbery Field” e “This Fuckin’ Night”, mentre la cover di “Call ME” di Blondie è a mio avviso fantastica, una versione che arriva ad avere note quasi punk, una vera chicca divertente in questo ottimo disco.
Notevole anche la copertina dell’album, costituita dall’art work “Uomo con maschere” del pittore d’arte moderna e graphic designer Polacco Wiesław Wałkuski.
Tirando le somme, questo è un disco che magari non cambierà il mondo della musica metal/rock ma che sicuramente potrà piacere ai fan più accaniti di heavy metal e sono certa che entrerà a far parte di parecchie collezioni di dischi nelle nostre case.
Come dico sempre, in Italia abbiamo musicisti che nulla hanno da invidiare ai gruppi stranieri, sia per tecnica che per il cuore in cui la musica viene suonata.
Track by Track
- Futile Idols 75
- Bone Marrow 75
- Slipping Throught Memories 75
- Slobbery Field 75
- This fuckin' Night 80
- Call Me 95
- Bloody Mash 85
- Oppressor 95
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 90
- Originalità: 95
- Tecnica: 95
Giudizio Finale
85Recensione di Ladystardust pubblicata il 17.09.2016. Articolo letto 1460 volte.
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