Devil Drone «Erebo» [2014]
Recensione
Un buon mix tra Thrash e Death è la proposta dei toscani Devil Drone con questo lavoro d’esordio ad undici piste intitolato “Erebo”; indubbiamente a fare subito la differenza è la buona registrazione di questo lavoro che permette di recepire ogni minimo dettaglio delle ritmiche sprigionate da questa band. Interessanti i distorti, incisivi e d’impatto e buona anche la proposta della parte ritmica sia della chitarra che della batteria in un continuo rincorrersi tra un brano e l’altro per uniformarsi in perfetta regola. Al di là della durata medio bassa dei brani, ad avviso di chi scrive perfetta, le tracks scorrono in maniera rapida lasciando ciascuna un qualcosa di particolare a sé rispetto all’altra. Il disco apre con “The Avanger”, dove una ritmica coordinata e lenta unificata ad un buon scream misto a growl si interpone in maniera corretta tra un’andatura e l’altra caratterizzantesi oltretutto per la generosa pulizia sonora; a seguire “Stand Out” decisamente ottima per i suoi repentini cambi di tempo e la sua potenza distruttiva; “The New Ruin” prosegue l’ascolto con potenza sonora proponendo una partenza decisamente più moderata per il suo groove un po’ trattenuto; il brano successivamente muta per offrire un buona quanto confacente andatura, massiccia e acerba il giusto; si prosegue con “Stampede”, dove a fare la differenza questa volta è il lavoro di batteria, non troppo complesso, ma decisamente efficace nella sua elaborazione finale; è poi la volta di un intermezzo “Shadow of the Beast” che anticipa la successiva “Revolution”, caratterizzata da un riff quasi spigoloso in apertura e dalla determinante risoluzione della parte cantata; “Earth Fury” dai tratti oscuri in apertura di seguito ottimizzati dalla sincronica andatura di chitarra e batteria; decisamente buona ancora una volta anche la parte cantata; “Wreck” è forse qual brano che più fra tutti demarca la linea di confine tra il thrash e il death con tendenza, seppur in misura inferiore, sul secondo; “Vampire Eyes” un brano la cui apertura in modalità incitante non appare poi troppo brillante; fortunatamente nella sua seconda parte il tutto va meglio, sempre per l’ottimo scambio tra riff e ritmica di batteria e chitarra; il successivo “Cancer”, stimolante sin da subito per la sua energia quasi punk che ci porta dritti all’ultimo brano del disco “Trip”, forgiato in un death metal ignorante il giusto quasi tecnico ma incapace di rendere impassibili. Un disco d’esordio ben fatto, non troppo articolato e complesso ma efficace e innovativo che fa una buona breccia intorno a se stesso per farsi notare.
Track by Track
- The Avanger 75
- Stand Out 80
- The New Ruins 75
- Stampede 70
- Shadow of the Beast S.V.
- Revolution 75
- Earth Fury 70
- Wreck 75
- Vampire Eyes 70
- Cancer 75
- Trip 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
73Recensione di Wolverine pubblicata il 28.09.2016. Articolo letto 1849 volte.
Articoli Correlati
News
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.