Doomcult «End All Life» [2016]
Doomcult
Titolo:
End All Life
Nazione:
Olanda
Formazione:
- J.G. Arts :: Vocals, All instruments;
Genere:
Doom Metal
Durata:
44' 42"
Formato:
CD
19.03.2016
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Progetto solista decisamente particolare questo di Doomcult, un lavoro formato da sette tracce pressate su disco intitolato “End All Life”; una doom metal decisamente malinconico all’interno del quale l’autore, partendo da basi lente, inserisce con l’ausilio prevalentemente della chitarra ed in alcuni brani del synth e dell’elettronica in generale, tutto il suo estro che va a completarsi con l’apporto di parti cantate in uno scream non troppo irruento nella sua proposizione. A fare in ogni caso la differenza è il lavoro della chitarra che ricopre costantemente un ruolo misto tra accompagnamenti al limite del pacato su cui vengono inseriti motivi realizzati su note distorte in modalità minimale. Il doom risulta quasi melmoso nella sua elaborazione, non tanto per il sound ma prevalentemente per la lentezza che in alcuni casi va a contraddistinguerlo al punto da annoiare. Brani mediamente lunghi si susseguono l’uno con l’altro esasperando in alcuni casi l’ascoltatore con le andature talvolta abbellite per l’inserimento di contesti rock anni ’70 ed altre volte invece risultanti abbastanza monotone come nel caso del lungo “Hammer”. Apprezzabile è il brano d’apertura “Angel” che vagamente ci ricorda un po’ per le sole melodie il brano “Outcast” dei Kreator; cosa diversa per “Master” che pur rientrando nei canoni lenti del doom appare maggiormente più armonizzato nei contenuti grazie soprattutto al suo incredibile sound nitido e ai motivi di chitarra; dalla parte cantata emerge un evidente pessimismo e tanta voglia di abbattere ciò che ostacola la stessa felicità interiore dell’ autore; un proposito quasi più motivato si riscontra in “Raven”, un brano che rimane strumentalmente inalterato nei contenuti e nelle ritmiche ma che la buona proposta vocale fa la differenza; viene proposto un po’ alla Black Sabbath soprattutto nella sua parte introduttiva il successivo “Wrath” un brano non troppo impegnativo nell’elaborazione ma essenziale nei contenuti; quanto ad “Dawn” generoso di un’intro caratterizzato da un motivo prettamente epico nei contenuti che ben presto lascia spazio ad una melodia e relativa andatura praticamente costanti dove a rendere ulteriore malinconico il tutto è la parte cantata con una certa sofferenza; il conclusivo “End All Life” nei suoi abbondanti otto minuti di esecuzione lascia spazio ad un brano che pare l’unione di più spezzoni sempre lenti e decisamente scontati nei contenuti. Il disco rileva una certa propensione dell’autore al pessimismo che va a concretizzarsi prevalentemente in lunghe andature poco coinvolgenti nei contenuti e nelle parti cantate tendenti a tratti quasi alla noia; stante il buon sound, il lavoro avrebbe indubbiamente potuto offrire qualcosa in più per le sue discrete idee; in verità il tutto rimane un po’ bloccato e non riflette tutta quell’energia che al contrario avrebbe potuto fare la differenza.
Track by Track
- Angel 65
- Master 60
- Raven 55
- Wrath 65
- Hammer 45
- Down 60
- End All Life 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 60
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
58Recensione di Wolverine pubblicata il 01.10.2016. Articolo letto 922 volte.
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