Banned from Hell «Fall Of Humanity» [2016]

Banned From Hell «Fall Of Humanity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
04.10.2016

 

Visualizzazioni:
2056

 

Band:
Banned from Hell
[MetalWave] Invia una email a Banned from Hell [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Banned from Hell [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Banned from Hell [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Banned from Hell [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Banned from Hell [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Banned from Hell

 

Titolo:
Fall Of Humanity

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Giordano :: Cantante
Andrea Di Gregorio :: Chitarrista
Leonardo Roina :: Chitarrista
Mattia Montesano :: Tastierista
Lorenzo Vullo :: Bassista
Federico Taccini :: Batterista

 

Genere:
Horror Metal

 

Durata:
50' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.06.2016

 

Etichetta:
Sliptrick Records
[MetalWave] Invia una email a Sliptrick Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sliptrick Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sliptrick Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
[MetalWave] Invia una email a Grand Sounds PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Grand Sounds PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Grand Sounds PR

 

Recensione

È molto curioso il caso dei Banned from Hell da Firenze, una band melodic death/thrash che dice di rifarsi a partiture più horror nella biografia, con tanto di tastierista in formazione, su di un sound che spazia tra il melodic death e il deathcore (meno prevalente) a certi stili dei Children of Bodom (la sesta canzone). Il tutto per uno stile molto originale e poco battuto, che punta molto di più allo stile evocativo di certi intermezzi dei Cradle of Filth o Moonspell.
Un traguardo difficile da raggiungere e coraggioso in questi 50 minuti e passa, ma i BFH questo genere sono riusciti a suonarlo e a riproporlo molto bene, arrivando a traguardi notevoli come 10 minuti di title track che non stufano, o gli ottimi brani sparsi qua e là come “Bleeding Digital” e “Murder Validation”, o alcune influenze saltuarie come le parti barocche della nona canzone o le parti oniriche di “Hate” o le sperimentazioni di “Amigdala”, in tutto confezionato con una buona coesione dei membri, dove il tastierista svolge un lavoro incredibile con le sue trame, senza mai finire nel cheesy horror, e dove i chitarristi svolgono un lavoro forse non molto funambolico ma anche che va dritto al punto. Detta così, “Fall of Humanity” sarebbe un disco rivelazione, ma la realtà non è del tutto così: ci sono delle cose che rendono il disco un po’ meno riuscito, una band su cui poter scommettere per un eventuale bel colpo, ma non ancora capace del gran colpo.
Mi spiego meglio: i BFH hanno le capacità di fare ottima musica, ma il disco sa di underground e di poco consapevole delle sue potenzialità. Manca un episodio che funzioni bene da singolo, mancano a volte dei ritornelli interessanti per un risultato quindi ancora un po’ farraginoso, e partiture buone e che dovrebbero essere più catchy come l’inizio di “Bleeding Digital” non vengono sfruttate appieno. Completano il quadro alcune imprecisioni che durante l’ascolto si notano, come una voce a volte troppo brutal (non la desidero pulita, ma il gutturale profondo è di troppo) e un certa mancanza di guizzi chitarristici più accentuati. Non so, inoltre, se i pur pochi accenni Deathcore siano legittimi, in un ambiente così cangiante.
In conclusione: “Fall of Humanity” è un disco bello, ma all’ascolto sento che il potenziale della band non è scaricato completamente a terra, e certe opportunità, come l’episodio da singolo o una maggiore cura dei dettagli si sente. Il tutto non rende l’album un disastro, anzi, ma lo rende imperfetto. Personalmente, è quell’imperfezione che comunque a me piace e mi fa voler comprare l’album, ma c’è anche chi potrebbe non apprezzarlo proprio per la sua imperfezione. Per cui, io do a questi ragazzi un voto d’incoraggiamento, ma serve di focalizzare meglio l’obiettivo in futuro ed è un voto molto soggettivo; per chi ama questo death melodico vero e non sciacquato, consiglio sempre un ascolto prima di procedere all’acquisto.

Track by Track
  1. MMXVI - Intro S.V.
  2. You are my blood 60
  3. I'm not abstract 70
  4. Bleeding digital 75
  5. Hate 70
  6. Nightmare 75
  7. Murder validation 75
  8. Amigdala 70
  9. Killing in cold blood 70
  10. Fall of humanity 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 04.10.2016. Articolo letto 2056 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.