Evolution Ov Violence «Ištar» [2016]
Evolution Ov Violence
Titolo:
Ištar
Nazione:
Italia
Formazione:
- DP :: Guitars, Bass;
- RB :: Guitars, Bass;
Genere:
Experimental / Progressive / Metal
Durata:
31' 19"
Formato:
CD
14.05.2016
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Questo carismatico duo di Verbania chiamato Evolution of Violence, ci presenta il suo esordio ad otto tracce, o meglio capitoli, se vogliamo considerare interamente la fonte d’ispirazione, intitolato “Istar”, un lavoro prettamente strumentale di Metal progressive sperimentale interamente forgiato con chitarre ad otto corde, bassi, batteria e programming. Il duo, come poc’anzi accennato, soprattutto dal titolo di questo lavoro “Istar” che trae la propria ispirazione dal mondo babilonese essendo questo il nome di una delle due divinità femminili che rappresentavano per l’antico popolo il culto dell’amore, dell’eros e della guerra. Il Gli Evolution of Violence generano musica compatta, diretta, potente, forgiata sulla scia di sonorità quasi alla Meshuggah con la differenza sostanziale che qui il duo antepone per ogni singolo brano un frammento che va a racchiudere la magia uniformata dai contesti musicali soavi e magici in alternanza a ritmiche quasi a rimbalzo offerte dal vibrare delle corde sottotono e distorte. Il primo degli otto capitoli è “The Arrival: Fool of Life”, un brano che presenta subito la singolarità delle due chitarre che si rincorrono l’una con l’altra tra ritmiche potenti e sonorità generate dal programming uniformato alla batteria e al basso; si prosegue con “Lunar” che prosegue la chiusura quasi del precedente brano dove le due asce a otto corde generano dei passaggi sonori in rapida successione sotto il supporto di una batteria quasi moderata; il brano si arricchisce di passi in solitaria forgiati in basso acustico che concedono di tanto in tanto le giuste pause tra una sfuriata e l’altra; si passa poi al terzo capito “Lunar”, dove un sound quasi stellare anticipa un’apertura in basso acustico che lascia di seguito spazio alle due chitarre forgianti un sound decisamente privo di apparati melodici dove un’ottima batteria suonata, come in ogni brano, direttamente da AF e il relativo programming risultano in perfetta sincronia con l’intenro brano; si prosegue con il successivo “Marduk”, un brano decisamente melodico rispetto al precedente all’interno del quale a fare la differenza è l’alternanza sonora tra i distorti e la parte strumentale clean; nuova apertura ambient per il successivo “Renaissance”, un brano decisamente moderato nei suoi contenuti magici e fiabeschi; si ritorna alla massima potenza con il successivo “100:50”, sound secco in conflitto tra distorti potenti e sottofondo quasi melodico; “Neptune” ci offre una nuova prova dell’incredibile sinergia delle due chitarre con il resto degli strumenti per la realizzazione di una travolgente ritmica groove, particolarissima nella sua proposizione, dove non tardano a farsi percepire contesti strumentali djent e splendidi lead solo; si conclude con “Istar”, un brano forgiato di sonorità acustiche di chitarra arricchiti da ulteriori distorti e compiacenti melodie ritmiche unificate a splendidi lead solo. Un ottimo lavoro, completo, elaborato e curato sotto ogni profilo ricco di sonorità moderne, fresche e dinamiche esclusivamente strumentali a vostra completa disposizione.
Track by Track
- The Arrival: Full of Life 85
- Aeon 85
- Lunar 85
- Marduk 85
- Renaissance 85
- 100:50 85
- Neptune 85
- Istar 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
85Recensione di Wolverine pubblicata il 08.10.2016. Articolo letto 1662 volte.
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