Final Solution «Through the Looking Glass» [2016]

Final Solution «Through The Looking Glass» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
16.10.2016

Band:
Final Solution

Titolo:
Through the Looking Glass

Nazione:
Italia

Formazione:
- Fabio Pedrali :: Lead guitar;
- Alessandro Martinelli :: guitar;
- Gabriele Savoldi :: bass;
- Gianluca Borlotti :: drums
- Mario Manenti :: vocals

Genere:
Melodic Metal

Durata:
35' 6"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2016

Etichetta:
Logic(iL)Logic

Atomic Stuff Records

Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Sorprendente debutto per i bresciani Final Solution che ci presentano questo otto tracce intitolato “Through The Looking Glass” dove sin da subito fa venire in mente band come Soilwork e Firewind con l’aggiunta di sonorità dinamiche prettamente orientate su base death thrash moderna di matrice scandinava, insomma un po’ di tutto per fare decisamente la differenza. La parte vocale, mista tra scream e clean, si rileva decisamente all’altezza della situazione, ritmiche travolgenti, riff di chitarra tecnici e compatti non poco fanno di questo lavoro un ottimo trampolino di lancio per la band. Dopo un intro “Awakening”, oscura e strumentale, parte lanciata come un razzo “Sick of You”, un brano che sin da subito mette in regola quel sound pieno, compatto e travolgente di cui la band può solo che andare fiera; le due chitarre fanno un ottimo lavoro in concomitanza con la strepitosa performance della batteria che ti trascina via e non ti lascia andare più; si prosegue con il successivo “Demon Inside”, altra strepitosa partenza su base death thrash che ben presto offre con la sua melodia interna un contesto capace di rendere il tutto maggiormente assimilabile anche per all’ottimo ritornello della parte cantata e per i lead solo delle chitarre; si prosegue con la successiva “Empty Walls”, un brano travolgente e tecnico sotto il profilo strumentale ricco di contrsti melodici e con quelle andature che ti restano in testa e difficilmente ti abbandonano; l’ascolto prosegue con la successiva “The Show is On”, dai tratti prog e con una strumentalità dall’innata compattezza sonora; ancora una volta ottima la prova vocale. Breve intermezzo in pianoforte per “Revolution”, che fa poi cadere l’ascolto sulla successiva “Dog of War”, un brano potente dall’inizio alla fine, carico di intensità ritmica con la parte vocale questa quasi più orientata su un cantato power; anche nella sua seconda parte il brano pare concedersi ad alcuni momenti ritmicamente più “soft”. “Grey” conclude il disco con un brano ritmicamente accostabile ai Symphony X ma tutta quell’energia e particolarità che contraddistingue questa band. Un esordio decisamente ben al sopra della media che dimostra un’ottima preparazione della band sotto tutti i profili; se potete, fatene vostra una copia