Giordano Boncompagni «New Shred Generation» [2016]
Recensione
Lavoro solista per Giordano Boncompagni, già membro dei Lunocode, che rilascia questo suo full lenght intitolato “New Shred Generation”, all’interno del quale l’autore si diletta con la sua chitarra in esecuzioni virtuose a conferma delle sua indiscussa preparazione. I dieci brani, di lunghezza media, l’ultimo dei quali in bonus track, si susseguono tra loro con il supporto di andature in cavalcata tra power metal ed inserimenti classici quasi a ricordarci un po’ il buon Roland Grapow di fine anni ’90. Scale e contro scale su ogni tonalità realizzate con maestria e abilità oltre al supporto di altri musicisti preparati che non restano certamente all’ombra dell’autore, rappresenta in sostanza il contenuto di questo lavoro esclusivamente strumentale. I brani si differenziano tra di loro proponendo degli spaccati nei quali Giordano dimostra la sua propensione non soltanto per le andature speed metal contornate di lead solo ma anche per contesti più maturi ed elaborati disposti talvolta su basi moderate di ritmica oltre che su dinamiche più tendenti al progressive con puntate anche thrash. Tra i dieci brani meritano attenzione il buon “ Desert Shadows” per le sue andature tecniche in grado di abbracciare con estrema velocità i contesti armonici più vari; non meno entusiasmante, seppur meno tecnico del precedente, è “Vision of the See”, un brano acustico dall’ accompagnamento melodico molto rilassante, quasi festoso nei contenuti. Dinamico dall’inizio alla fine è invece il successivo “Into the Stralis” all’interno del quale le vorticose scale affrontate in estrema velocità vanno quasi a contornare le andature ritmiche propense ad un metal moderno; interessanti anche gli intermezzi moderati che rendono il tutto maggiormente appetibile all’ascolto; da non tralasciare neanche “Train of Thought”, altro brano su accompagnamento di chitarra acustica in cui l’autore si diletta in un lead solo quasi spagnoleggiante con un tecnica veramente incredibile. Il lavoro è ben fatto, l’autore dimostra con eleganza la sua indiscutibile dote artistica che, se rapportata anche ad una platea di chitarristi virtuosi mondiali, non ha nulla da invidiare. Un disco di buon metal rock strumentale destinato agli amanti della chitarra e ai virtuosi in generale.
Track by Track
- Red Bull's Fury S.V.
- Millennium Force 75
- Desert Shadows 80
- The Meltdown 75
- Vision Of The See 80
- Into The Stralis 80
- Pioggia di Cervelli 75
- Train Of Thought 80
- Technical Winter 75
- Eternit (Bonus Track) 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine pubblicata il 31.10.2016. Articolo letto 1299 volte.
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