Dark Avenger «Tales Of Avalon: The Lament» [2016]
Recensione
Non il nuovo album, ma una ristampa della Scarlet di questo “Tales of Avalon”. Ecco cos’è il terzo album dei Brasiliani Power metallers Dark Avenger, e condensa 11 tracce in circa 55 minuti di musica di tipo altamente atmosferico, dal feeling epico e spesso lento e maestoso, con una opener “From Father to son” sicuramente lenta e non aggressiva ma comunque evocativa e con un piacevole tocco prog, con tanto di fischiettio alla fine, ma anche con la gradevole eccezione di “Doomsday night”, galoppata power speed metal molto in stile Stratovarius.
Tuttavia, da qui in poi i Dark Avenger mostrano degli errori che appiattiscono il potenziale dell’album: se infatti la terza canzone colpisce per la bellezza della composizione, stupisce in negativo una troncatura finale senza motivo, e da qui in poi la band continua a battere chiodo sullo stile sempre lento e dal feeling epico. Va bene per un po’, ma i DA basano tutto il cd quasi completamente solo su questo stile, e per aspettare qualcosa di davvero diverso si deve aspettare l’ottava canzone, che tra l’altro neanche è del tutto differente. E con ben due ballad (“Can you feel it?” e “And so be it”) superflue, “Tales of Avalon” va sempre più alla deriva finché alla fine dell’ultima canzone non mi rendo conto che la band quasi non si sposta da quel sound là, e per questo il cd sa di incompiuto, con una scaletta senza un vero inizio e senza una vera fine. Un vero peccato, se si conta il potenziale, specialmente canoro, che la band ha.
Come risultato “Tales of Avalon” non è un disco brutto, però gli manca quel qualcosa che lo faccia uscire dallo stato di “Disco di nicchia”: questa scelta stilistica di far suonare molti dei brani così rende il disco molto meno versatile di ciò che potrebbe essere, e per questo consigliabile solo a una nicchia dei fan del Power Metal, ovvero a chi cerca atmosfere calme e pacifiche in continuazione anche a scapito di tutto il resto. Se questo è ciò che cercate, va bene così. Se invece preferite un piatto più vario o condito, passate oltre. Per quello che mi riguarda, il mio voto tutto sommato apprezza l’album, ma la scelta di insistere su un solo stile per me è un errore abbastanza grave.
Track by Track
- From father to son 75
- Doomsday night 75
- The knight on the hill 70
- Broken vows 65
- Stronger than death 70
- Can you feel it? 65
- Utter Evil 65
- Sicorax Scream 65
- Dead, yet alive! 65
- And so be it 60
- The thousands ones 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
67Recensione di Snarl pubblicata il 07.11.2016. Articolo letto 1142 volte.
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