Riti Occulti «Tetragrammaton» [2016]

Riti Occulti «Tetragrammaton» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
07.11.2016

 

Visualizzazioni:
1858

 

Band:
Riti Occulti
[MetalWave] Invia una email a Riti Occulti [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Riti Occulti [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Riti Occulti

 

Titolo:
Tetragrammaton

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Serena Mastracco :: Harsh Vocals
Elisabetta Marchetti :: Clean Vocals
Niccolo Tricarico :: Bass
Francesco Romano :: Drums
Giulio Valeri :: Synthesizers

 

Genere:
Occult Blackened Doom

 

Durata:
43' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.10.2016

 

Etichetta:
Triton's Orbit
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Triton's Orbit
Nordavind Records
[MetalWave] Invia una email a Nordavind Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Nordavind Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Nordavind Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Nordavind Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Terzo album per i Riti Occulti, band da Roma che insospettabilmente ha acquisito nel tempo una fama sempre crescente ma fermamente solida, che ritorna con questo “Tetragrammaton” evidentemente che parla dell’Albero della Vita, come già dai titoli delle canzoni si evince.
Bene: l’ascolto di quest’album è più o meno proprio come la loro carriera: una musica che sulle prime appare quasi innocua e inoffensiva, ma che successivamente dopo una “Adonai I” corale e una più inquietante “Adonai II”, arriva a coniugare benissimo la componente più lirica con quella più urlata in un binomio che da qui in poi si rivela vincente per tutto il resto dell’album, con passaggi melodici mediorientali appena accennati in qualche vocalizzo ma comunque efficaci. Il tutto spalmato su di una musica scarna, come al solito senza l’uso di alcuna chitarra e sostenuta solo da basso, batteria e synths, mai eccessivamente sopra le righe, ma che verso la fine dell’album si apre un po’ di più e che ci consegna una “Atziluth” lievemente più rocciosa e tenebrosa, e prosegue con la profonda “Assiah”, più poetica e suggestiva, con un’apertura che di fatto sulle prime spalanca letteralmente il brano, e che poi possiede un feeling inesorabile che ho apprezzato davvero tanto. Questo è l’ascolto di “Tetragrammaton”, un album che punta sul risultato globale più che sui singoli momenti tra canzone e canzone, e che dopo l’ascolto ti invita a rimetterlo da capo, per sentirlo meglio ed apprezzarlo.
Il valore dei RO con questo album è praticamente confermato, dopo un secondo album eccezionale e questo “Tetragrammaton” che non fa altro che consolidare e confermare le caratteristiche di questo combo doom che per stile e iconografia si fa facilmente notare sia all’orecchio che alla vista. Disco facilmente raccomandabile all’acquisto dai fanatici del doom, ma anche gli amanti delle sonorità più macabre e/o affini potrebbero trovare pane per i loro denti.

Track by Track
  1. Invocation of the Protective Angels - Intro S.V.
  2. Adonai I 75
  3. Adonai II 75
  4. Adonai III 80
  5. Adonai IV 85
  6. Atziluth 80
  7. Beri'ah 75
  8. Yetzirah 80
  9. Assiah 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Snarl pubblicata il 07.11.2016. Articolo letto 1858 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.