Reapter «Cymatics» [2016]

Reapter «Cymatics» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.11.2016

 

Visualizzazioni:
1839

 

Band:
Reapter
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Titolo:
Cymatics

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Claudio Arduini :: Vocals;
- Max Pellicciotta :: Rhythm, Lead Guitar;
- Daniele Bulzoni :: Rhythm, Lead Guitar;
- Jury Pergolini :: Bass;
- Emiliano Niro :: Drums;

 

Genere:
Thrash Prog Metal

 

Durata:
52' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.10.2016

 

Etichetta:
Revalve Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ recentemente uscito per la Revalve Records “Cymatics”, secondo lavoro per i Thrashers romani Reapter dove hanno racchiuso in dieci tracce sonorità miste tra thrash con venature prog sino a divenire heavy. Sin da subito la struttura dei brani appare all’ascolto non troppo propositiva concentrandosi in prevalenza su partiture progressive che non racchiudono comunque sfuriate ritmiche thrash che, all’orecchio di chi ascolta, pur sussistendo rimangono non troppo in evidenza per dare spazio, come sopra accennato, ad un contesto più tendente all’heavy metal. Le ritmiche delle chitarre risultano dinamiche e compatte come anche le andature della batteria, non troppo impegnative, ma comunque ben confacenti con il genere suonato; la parte cantata si propone in un clean dai toni un po’ aspri la cui timbrica rilascia un discreto effetto. I brani ci offrono una carrellata di andature che si articolano in maniera più o meno accentuata comunque rimanendo complessivamente costanti su un certo livello fatta qualche eccezione come nel caso del brano in apertura “Repeat”, dinamico e all’interno del quale ben emerge quel tipo di ritmica mista che tende a non abbassarne mai il livello; segue la successiva “Tsunami” la cui partenza in puro thrash fa la sua bella figura per poi calare leggermente i toni nella sua seconda metà orientandosi su un heavy metal più propositivo; buono anche il lead solo; prosegue l’ascolto con “Time Lapse”, la cui struttura pare orientarsi più su un prog heavy dinamico ma, anche in questo caso, risulta non troppo propositivo e coinvolgente arrivando sino ad un certo punto; piacevole il lead solo. Si prosegue con la successiva “The Alchemist” all’interno del quale a spiccare è l’heavy metal d’apertura introdotto da un discreto operato del basso; la parte cantata risulta nuovamente ben propensa con le sue altalenanti tonalità; seguono “Life and Horror” e “Behind a Mask”, due brani che tra di loro alternano musicalmente offrendoci sempre dei cotesti misti che paiono però non apportare più di tanto innovazione all’interno del sound rimanendo concentrati su andature sempre in alternanza moderate offrendo di tanto in tanto qualche piccola divagazione interna; è poi la volta di “Useless”, forse uno dei brani migliori per questo platter, dove si assiste anche ad una proposta cantata anche più cattiva rispetto alle precedenti dove ben emerge la personalità della band nell’architettura ritmica; anche “Fallen Angel” che in apertura dà quella sensazione di trovarsi sul trampolino di lancio pare invece un po’ ridimensionata nella sua successiva esecuzione dal conclusivo quanto appagante risultato; è poi la volta di “Tram Out” e della conclusiva “Omega Revolution”, altri due brani ben suonati e dai contenuti divertenti. Il disco complessivamente è ben fatto ma a parere di chi scrive, appare carente un po’ nel contesto della personalizzazione essendo lo stesso prettamente incentrato su un tipo di sound non troppo innovativo nei contenuti.

Track by Track
  1. Repeat 70
  2. Tsunami 70
  3. Time Lapse 65
  4. The Alchemist 60
  5. Life and Horror 65
  6. Behind the Mask 60
  7. Useless 75
  8. Fallen Angel 65
  9. Tram Out 65
  10. Omega Revolution 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 12.11.2016. Articolo letto 1839 volte.

 

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