Death Town Dingo «Death Town Dingo» [2016]

Death Town Dingo «Death Town Dingo» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
16.11.2016

Band:
Death Town Dingo

Titolo:
Death Town Dingo

Nazione:
Italia

Formazione:
- Matteo Citron :: voice;
- Michele DeMeo :: bass;
- Sergio Facchetti :: drums;
- Carlo Gatto :: guitars;

Genere:
Stoner Rock / Alternative

Durata:
38' 54"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2016

Etichetta:
Casket Music

Copro Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Con uno stile che in sostanza va a racchiudere grunge, stoner e alternative rock i milanesi Death Town Dingo hanno recentemente dato alla luce il loro primo full lenght recante lo stesso nome della band ed all’interno del quale trasuda una miscela sonora dai lineamenti graffianti e incisivi nei contenuti. Andature moderate pur sempre ricche di piacevoli quanto dinamiche variazioni strumentali arricchite dalla buona proposta vocale fanno di questo lavoro un interessante concept che merita i sacrosanti e dovuti rispetti anche in considerazione delle varie difficoltà di line up che la band ha dovuto affrontare. I brani, nel loro susseguirsi, ben evidenziano un’alternanza sonora che spazia da contesti acustici a momenti di rabbioso rock riuscendo a mettere in evidenza il carisma e la convinzione che questa band vuole trasmettere all’ascoltatore con le sue profonde, quanto grintose note sempre pronte a far presa grazie alla loro costante evoluzione. I primo dei brani proposti è “I’ll never let you Fall”, il cui giro di basso dà impulso ad un vortice misto tra rock e stoner con annessa quanto grintosa andatura all’interno della quale merita attenzioni il ritornello del buon cantato; è poi la volta di “Say Something”, un acustico in apertura dai toni quasi un po’ cupi genera un’andatura moderata, non troppo entusiasmante, ma nel complesso piacevole all’scolto; seguono le successive “Waiting for You” e “You have to Go Now” il secondo dei quali decisamente più incisivo nei contenuti e più fantasioso nella sua evoluzione; non da meno il successivo “Pay”, forte di un altro oscuro intro che rileva la successiva andatura di matrice marcatamente più grunge; “Delete your life” altro brano dai contenuti innovativi che non permette all’ascoltatore di abbassare la guardia per la sua prorompente melodia con annesso ritornello; “Fog and Cop” trascina con se rendendo divertente il tutto con la sua piacevole ritmica sempre mista tra alternative, stoner e rock; “Surfing on my soul” presenta una nuova apertura acustica che incentra la soluzione del brano su un contesto prettamente più sentimentale rispetto ai precedenti; il brano di seguito si dinamizza notevolmente senza mai esasperarsi rendendo tutto ben apprezzabile nei contenuti; “What they pray” e la conclusiva “Child” chiudono questo lavoro che in definitiva si presenta innovativo nel sound e divertente nei contenuti.