Kalashnikov «Kalashnikov» [2016]
Kalashnikov
Titolo:
Kalashnikov
Nazione:
Italia
Formazione:
- Germano Quintabà ::Vocals;
- Randy Rush :: Guitars;
- Dave Damian :: Bass;
- Johnny Pezzola :: Drums;
Genere:
Metal
Durata:
57' 6"
Formato:
CD
2016
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I connazionali Kalashnikov presentano questo progetto recante lo stesso nome della band voluto per mani del singer Germano Quintabà ex singer dei Centurion. Il progetto, sotto uno squisito profilo musicale, si ispira a band del calibro di Centvrion, Accept, Judas Priest, Saxon, U.D.O. sfoderando tutto il suo Metal in maniera semplice, dinamica e costante grazie alle ritmiche della chitarra e alle andature di batteria sostanzialmente coinvolgenti nei contenuti. Sotto un profilo tecnico la band pare rapportarsi in maniera egregia al genere, buona la proposta clean cantato anche se in alcuni punti pare un po’ andare oltre le sue possibilità ed incredibilmente d’effetto le ritmiche di chitarra in ottimale simbiosi con la batteria. I brani hanno sostanzialmente in comune, al di là della buona musicalità anche a cuore la questione della guerra al punto da intitolare ogni brano con il nome di armi o di contesti tutti riconducibili al fattore belligero. Sin dall’ascolto del primo brano “Kalashnikov” si ravvisa quella buona sintonia che rende decisamente apprezzabile questo lavoro, ottima infatti è la ritmica della chitarra che si coordina perfettamente con la batteria generando andature potenti e piacevoli; si passa poi all’ascolto della successiva “Kamikaze” dalla buona dinamica sempre incentrata su contesti metal misti anche al buon thrash che ritmicamente si fa valere non poco nel corso dell’ascolto di ogni brano; si procede con la successiva “Cannon Ball”, dall’apertura più moderata con un’ andatura quasi distruttiva che avanza piano ma che non trova alcun ostacolo alla sua forza; è poi la volta di “Metal Commando”, un sincronico connubio tra contesti ritmici misti tra metal e thrash; la parte cantata raggiunge dei buoni livelli parametrandosi su un clean caratteristico del power metal; le successive “Shell Shock” e “Hell Czar” propongono una ritmica più metal sempre ricca di variazioni miste tra thrash e metal classico; l’ascolto va poi avanti con “Speed or Killing” altra buona dimostrazione della propensione di questa band con il thrash misto a power; il brano nella sua seconda parte assume un’andatura maggiormente moderata concentrandosi su una ritmica dal particolare impatto; “HeadHunter” ci ricorda, sotto qualche contesto, i Sodom di qualche decennio fa lasciando sempre una buona impressione ritmica; si giunge poi alle successive “SS 20” e alla successiva “War Paints”, altri due brani tutti da ascoltare ed apprezzare sino in fondo per la buona musicalità e l’egregia esecuzione; “Afghanistan” conclude il platter dandoci conferma che questa band ha un ottimo potenziale e ce ne dà piena conferma con la sua capacità in questo appagante lavoro.
Track by Track
- Kalashnikov 75
- Kamikaze 75
- Cannon Ball 70
- Metal Commando 75
- Shell Shock 70
- Hell Czar 75
- Speed or Killing 75
- HeadHunter 70
- SS 20 75
- War Paints 70
- Afghanistan 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
73Recensione di Wolverine pubblicata il 25.11.2016. Articolo letto 1104 volte.
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