Recensione

Ep di debutto per gli Evil Reality da Milano, una band perlopiù debuttante e che ci propone in questo “Winners and Losers” una ventina di minuti di musica che prova ad essere originale collegando diverse influenze tra il background thrash di due loro membri, e quello più sinfonico e lirico dato dalle tastiere e dalla voce lirica, ma che purtroppo per inesperienza non riesce ad impressionare più di tanto.
Il fatto è che “Winners and losers” non è un Ep fatto male o derivativo, ma suona come se le due anime del sound della band non si siano mai miscelate, per cui si sentono canzoni dove una delle due influenze va letteralmente a sbattere contro l’altra. Alcuni esempi sono dati da una “Frail” molto groove/heavy metal e massiccia, ma dove la voce lirica non c’entra niente, o da una “Will to power” dove il buon riff nuovamente heavy metal cozza con la voce urlata maschile troppo stridula e con la voce lirica del ritornello. Gli ER ci provano e riprovano a far funzionare l’unione di queste due componenti, ma il risultato continua a non funzionare, con una “Excluded” che presenta fin troppe influenze in 4 minuti e 40 e che per questo non funziona, ovvero un inizio speed breve, un mid tempo industrial breve (l’unica cosa di vagamente industrial che si sentirà per tutto l’Ep), una voce maschile bassa fin troppo impostata, e un ritornello lirico e in maggiore; non aiuta la canzone successiva che è solo per tastiera e voce e che sembra un canto di natale e nulla più (non so se il brano è loro), mentre “Losers’ Kingdom” ha qualche buona intuizione, ma non basta a tenere viva l’attenzione dell’ascoltatore, anche perché il brano va a perdersi in un stacco a metà canzone.
Insomma: non vorrei bocciare gli Evil Reality perché questi ragazzi ci tengono a fare qualcosa di buono, si sente e non nego che un giorno lo faranno, ma ciò non toglie purtroppo che qui il risultato è scarso e pieno di problemini, con uno stile musicale poco definito che varia troppo tra canzone e canzone e dove in definitiva l’anima groove/thrash e quella più symphonic non sono unite per niente, rendendo i brani poco digeribili. Chiedo sempre scusa per una bocciatura al debutto discografico, ma quando una cosa non va da nessuna parte e conviene ripartire da capo, per me è meglio dirlo.

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