Subliminal Fear «Escape From Leviathan» [2016]

Subliminal Fear «Escape From Leviathan» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.12.2016

 

Visualizzazioni:
1598

 

Band:
Subliminal Fear
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Titolo:
Escape From Leviathan

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio Morella :: Bass
Domenico Murgolo :: Guitars
Carmine Cristallo :: Vocals
Ruggiero Scassano :: Drums
Matteo De Bellis :: Raw Vocals

 

Genere:
Melodic Modern Death Metal

 

Durata:
49' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.05.2016

 

Etichetta:
Inverse Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Terzo album sotto Inverse Records per i Subliminal Fear da Barletta, una band che non conoscevo ma che sembra essere passata da un death/thrash svedese iniziale a qualcosa di fortemente orientato sul melodeath, anzi potremmo dire sul metal moderno, essendo le linee vocali pulite molto più significative e presenti in questi 49 minuti, per un risultato che deve moltissimo, se non tutto, agli In Flames pre-svolta alternative e ad altre realtà di questo tipo di metal svedese, con addirittura un tocco abbastanza marcato stile Linkin Park per quanto riguarda gli interventi di voce pulita. L’unica eccezione a questo tipo di metal moderno e fortemente melodico è data da delle orchestrazioni di synth molto ben eseguite da un membro esterno, cioè il tastierista dei Godyva.
Il risultato è un album che costituisce un eccellente esempio di questo tipo di musica, ben fruibile, con dei grooves sempre a tiro e catchy, con delle canzoni che scorrono perfettamente costruite e formalmente fatto in maniera ineccepibile, ma che è praticamente così easy listening che di fatto viene spogliato di tutto il resto, e pertanto tutto si basa sulla melodia, visto che in 49 minuti io non ho sentito assoli di chitarra o variazioni dei brani o fughe strumentali di qualsiasi tipo, se si eccettua un breakdown in “Evilution”. Questo basta a definire “Escape from Leviathan”, un album certamente appassionante per gli amanti di questo metal così moderno e quasi radiofonico, ma di fatto non consigliabile quasi a nessun altro: qui non c’è mai violenza, velocità, parti strumentali, violenze deathcore o che altro. C’è solo tanta melodia ed emulazione dei propri idoli. Non un brutto disco, tutt’altro, ma che secondo esagera l’aspetto formale e sinceramente si dimentica di quasi tutto il resto che può interessare agli amanti del metal più moderno.
Quale voto dare, dunque, a quest’album? Per un disco così perfettino e formalmente ben fatto, ma anche molto asettico e non molto emozionale posso solo andare ad istinto e premiare solo la fedeltà nei dettagli al melodeath più quadrato, ma c’è il rischio che oltre all’emulazione pedissequa non si va, e che con il boom di bands più tecniche questo disco risulti solo una copia. Perfetta, ma pur sempre una copia. Consigliabile solo ai fans di questo genere musicale e di fatto a nessun altro.

Track by Track
  1. Phantoms or drones 70
  2. All Meanings They've Torn 70
  3. Nexus 70
  4. Escape From Leviathan 75
  5. Evilution 70
  6. Living in another world 75
  7. Dark star renaissance 70
  8. Self proclaimed gods 65
  9. Limitless 70
  10. The Disease Is Human Emotion - Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 15.12.2016. Articolo letto 1598 volte.

 

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