The Silverblack «The Silverblack» [2017]

The Silverblack «The Silverblack» | MetalWave.it Recensioni Autore:
vento »

 

Recensione Pubblicata il:
20.12.2016

 

Visualizzazioni:
1511

 

Band:
The Silverblack
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Titolo:
The Silverblack

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio NeroArgento
Claudio Ravinale
Ivan King
Rob Gaia
Nisha Sara

 

Genere:
Industrial Metal

 

Durata:
38' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.03.2017

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

I Silverblack sono una band industrial partorita dalla mente del multi strumentista e produttore Alessio NeroArgento,conosciuto per la sua band NeroArgento. Alessio compone del metal moderno coi NeroArgento , invece con questi Silverblack propone un industrial con varie influenze con variegate sfumature.Nella musica dei Silverblack confluiscono tappeti di tastiere con voci goth e death metal uniti da passaggi atmosferici e momenti eterei che colorano la struttura sonora di mistero e enfasi emozionali. Il vocalist dei Silverblack è Claudio Ravinale,eclettico singer che sa spaziare con agilità nell'evolversi del suono della band.Claudio ha esperienze di singer con Disarmonia Mundi e The Stranded e 5 Star Grave. Nel 2014 i Silverblack danno alle stampe su AExeron Media/FiXT il loro primo e ononimo album . L'album in questione è diviso in 5 episodi di 2 song ciascuna. Per questo album hanno realizzato 2 video-track : "Chimea" e " My Oh My". Subentrano nuovi elementi a completare questo duetto : Ivan King ( Vita Museum) , Rob Gaia ( 5 Star Grave) e Nisha Sara. Il secondo full-leght intitolato " The Grand Turmoil" è composto da 11 track partorito nell'autunno 2015 prodotto dal solito NeroArgento negli studi AExeron Studios e rilasciato da Sliptrick Records/ Go With Me Records. Questo nuovo album segue un corso di moderno industrial con beats ,assalti rot'n'roll,parti gothic e metal creando un muro sonoro di impatto misterioso,unico e malato. " The Grand Turmoil" unisce l'industrial grezzo a sonorità che la band ha personalizzato e modellato a propria immagine,plasmando a proprio volere e pescando dal caleidoscopico mondo industrial,metal,gothic. Il Suddetto album: " The Grand Turmoil" che andrò ora a recensire consta di 11 song. Si entra in pieno spirito industrial con la title-track che ci prende per mano accompagnandoci con tappeti di tastiere colorati di mistero e voci urlate in un tunnel oscuro ove si può comunque vedere la luce lontana. Ritmi danzerecci ma comuque supportati da decisione e forza ,ove la voce di Claudio graffia a dovere. Il sentiero segue scie emotive e in sintonia con il movimento del danzar dolce iniziale, ma non tralasciando la cattiveria che esplode nelle urla di Claudio in questa " Anymore" che a dispetto del refrain memorizzabile non è per nulla musica commerciale,anzi bella tosta. "King size vandalism" è un turbinio di industrial arroventato che si attorciglia attorno al palo del condannato ,ma senza comunque farlo soffrire da subito. I ritmi sostenuti intessuti di meccaniche voci corrono spedite lungo la corda che si appresta a calare sul palcoscenico del patibolo, accogliendone le urla di aiuto. Ora ci si culla con "Retaliation" che risente un poco di In strict confidence, ma poi si assesta su un refrain scorrevole e malinconico. il pezzo è molto accessibile e di facile apprendimento per via della voce recitata con fare inquietante. Si entra in un electro tunnel con "Make it worth the grime" molto dance per poi entrare nell'inquietante " As good as dead",che con il refrain urlato e la robotica recitata scivola nel main refrain con voce femminile dolce e sensuale. S'aprono le porte della serenità con " Attic Hime" che cesella con dovizia tecnica un ambiente colorato,variegato e fresco come lo sa essere solo un gelato alla frutta. L' introduzione di " Pyromanservant" a piccoli passi cede il posto al restante vociare e alla frenetica ritmica synth per donarci un'ottima song da assorbire con cautela ma con dolcezza e orecchiabilità.Il mistero avvolge l'atmosfera di " Great expectations" nella parte iniziale per poi esplodere in un tornado che spazza via le restanti speranze di ritorno al vivere. Macina e si controce come un'anaconda sulla preda e stritola con melodia la sua preda inerme in questo spazio di suoni.Un sinth dolce apre " Might get worse before it gets better" per poi proseguire la marcia inesorabile verso la distruzione di ogni cosa sul proprio cammino. Ritmiche metallose e industrialoidi unite a urla e voci robotizzate conducono nel tunnel del suono oscuro di questo pezzo.Conclude il disco " Framentary blue" introdotto dallo scandire robotico del tempo e da una voce growl robotica e inquietante per poi distendersi su tappeti soffici ove la soave voce female accarezza i nostri padiglioni auricolari, cullandoci verso la distensione e il termine rilassante di tutto il platter.Secondo full per i Silverblack che confermano la loro bravura tecnica e compositiva nel panorama non solo italiano ma aggiungerei internazionale. Da supportare o per lo meno dare un ascolto.

Track by Track
  1. The grand turmoil 70
  2. Anymore 65
  3. King size vandalism 70
  4. Retaliation 75
  5. Make it worth 70
  6. As good as dead 80
  7. Attic hime 80
  8. Pyromanservant 75
  9. Great expectations 70
  10. Might get worse 65
  11. Fragmentary blue 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
74

 

Recensione di vento pubblicata il 20.12.2016. Articolo letto 1511 volte.

 

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