Recensione

Un sound prevalentemente grunge anni ‘90, con venature stoner e punk, soprattutto per quello che riguarda le linee vocali. E’ la caratteristica essenziale dei Killer4, band piacentina nata nel 2015 che ha sfornato il primo EP omonimo, pubblicato nella primavera del 2016 per l’etichetta americana Sliptricks Rec. Cinque le song che compongono l’album, prodotto e registrato da Riccardo Demarosi e dal gruppo stesso. Si parte da The Pain’s Inside (Just Burn and Die), song non entusiasmante per la banalità delle melodie e la monotonia dei ritmi. Anche l’uso della voce risulta improprio in alcuni tratti, visto che appare un po’ forzata. Va meglio con Run away, canzone in cui l’influenza del Seattle Sound si avverte maggiormente, con metriche e struttura Nirvana style. Stretch out your hand to me, invece, presenta una struttura alla Sex Pistols che viene poi contaminata da un mix di influenze musicali differenti. Piatta e insignificante nella struttura e nel ritmo incalzante tipo cartone animato anni ’80 - oltre che caratterizzata da una serie di urla senza senso che non hanno in sé nulla di ribelle - Border Line Girl, la quarta song del EP. Migliore, invece Release Me, song con gli onnipresenti riferimenti grunge ma molto classic dark alla The Cure style nelle belle parti di basso, unica parte che spicca tecnicamente su tutto l’album.

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