Jumpscare «Three Marks Of Dreams» [2016]

Jumpscare «Three Marks Of Dreams» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
28.12.2016

 

Visualizzazioni:
2031

 

Band:
Jumpscare
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Titolo:
Three Marks Of Dreams

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lorenzo Gallo :: Vox
Vincenzo Mussolino :: Guitars
Salvatore Andrea Ciccarelli :: Bass
Graziano Ciccarelli :: Drums

 

Genere:
Rock / Metal / Alternative

 

Durata:
15' 43"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ep di debutto per i campani Jumpscare, che ci propongono un metal moderno, molto “core” e anche alternative, che fa uso di voci pulite e parti più pesanti, per un risultato che di base è metalcore, ma che finisce per lambire anche i lidi dei Linkin Park, ad esempio.
L’ascolto di “Three marks of dreams”, tuttavia, nasconde luci ed ombre: è chiaramente ascoltabile che la band è giovane, piena di entusiasmo e pure un po’ ingenua ed acerba, perché è più che altro “Your Illusion” che funziona senza alcun intoppo, mentre altrove l’equilibrio va a perdersi. Ne sia un esempio una “Broken Lands”, che conferma il mood rabbioso ma anche melodico del gruppo, che centra certi passaggi, ma ne aggiunge anche altri e per questo il risultato finale si annacqua per una eccessiva lunghezza del brano che lo rende prolisso e ridondante. E lo stesso discorso va fatto per “Succubus”, con la piccola aggravante che questo brano dura 6 minuti e mezzo (decisamente troppo!) e che le melodie si fanno banali per questo.
Insomma: per esperienza posso dire che al debutto si possono fare tre errori: o proponi una roba amorfa e inconsistente, o usi troppe idee rendendo tutto confusionario, o ne usi troppo poche andando sul sicuro e peccando di prudenza. I Jumpscare appartengono a quest’ultima specie: il loro Ep di debutto mostra una personalità musicale ragionata e definita, ma che a volte va perdendosi e che risulta anche un po’ appesantita dai fronzoli, finendo per faticare un po’ a reggere i 4 minuti e mezzo di durata, e non facendocela affatto in 6 e mezzo. Il mio consiglio è di snellire il sound e soprattutto di andare al sodo in maniera più secca, prima di affrontare l’azzardo di fare un full length. Per ora, comunque, “Three marks...” dimostra potenziale. Da ascoltare per i fans del “core” più melodico e che non disdegna un largo uso di voci pulite.

Track by Track
  1. Broken lands 65
  2. Succubus 55
  3. Your illusion 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl pubblicata il 28.12.2016. Articolo letto 2031 volte.

 

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