Ataraxia «Deep Blue Firmament» [2016]

Ataraxia «Deep Blue Firmament» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
19.01.2017

 

Visualizzazioni:
1737

 

Band:
Ataraxia
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Titolo:
Deep Blue Firmament

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Francesca Nicoli :: voce, flauti, percussioni, cimbali
Vittorio Vandelli :: chitarre
Giovanni Pagliari :: tastiere, sintetizzatori, pianoforte e voce
Riccardo Spaggiari :: percussioni

 

Genere:
Ethereal / Classical / Gothic / Darkwave

 

Durata:
1h 4' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
Sleaszy Rider Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

Curiosa la scelta degli Ataraxia di farsi recensire in queste pagine, un gruppo arcinoto in ambito neofolk ma che di fatto non ha nulla a che fare né con il metal né con il rock, e che comunque decidono di aprirsi anche a questo tipo di pubblico con questo “Deep blue firmament”, il loro 25esimo full length.
In pratica, la musica degli Ataraxia è quasi del tutto paragonabile ad una colonna sonora, dove la forma canzone classica non c’è, e che consiste in vocalizzi femminili su cui poggia completamente la melodia e l’atmosfera, con il resto degli strumenti a fare da poco più che accompagnamento, per uno stile che ricorda una specie di Arcana meno struggenti, a volte tipicamente in stile medievale, a volte decisamente dal tocco più dark, con una iniziale “Delphi” leggiadra e crepuscolare che va a bilanciare una “Ubiquity” parecchio diversa invero e decisamente più dark. E nonostante le direttrici musicali siano abbastanza rigide, è singolare notare come gli Ataraxia in realtà sappiano abilmente cambiare tiro all’interno delle stesse canzoni, come “Greener than grass” che comincia come una sinistra ninna nanna e che poi evolve in qualcosa che descriverei quasi come celtico, anche se il brano che mi ha colpito di più è senz’altro “Vertical”, arioso ma anche minimale e con una ritmica non dritta.
Insomma: per gli Ataraxia si tratta di un altro successo, una rappresentazione del proprio genere adeguata e come al solito vincente, nonostante per me “Mon seul desir” continua ad essere il mio disco preferito da loro. Per tutti voi, amanti delle atmosfere crepuscolari, di certa musica dark o medievale particolarmente calme, e perché no anche di certe cose post, questo disco degli Ataraxia può essere un ottimo biglietto da visita per avvicinarvi a questa band.

Track by Track
  1. Delphi 75
  2. Message to the clouds 75
  3. Greener than grass 85
  4. Myrrh 80
  5. Alexandria Part 1 75
  6. Rosso sangue 75
  7. Galatia 80
  8. May 80
  9. Vertical 85
  10. Ubiquity 80
  11. Phoebe 75
  12. Alexandria (Part 2) 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Snarl pubblicata il 19.01.2017. Articolo letto 1737 volte.

 

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