Carabus «Lost In The Dreamworld» [2016]

Carabus «Lost In The Dreamworld» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
22.01.2017

 

Visualizzazioni:
1285

 

Band:
Carabus
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Titolo:
Lost In The Dreamworld

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Gabriele Motta :: Guitars, Composer;
- Marco Lazzarini :: Drums;
- Jacopo Rossi :: Bass;
- Martina Amélie Pelizzaro :: Clarinet;
- Chiara Bacci :: Vocals;

 

Genere:
Prog-Metal

 

Durata:
22' 36"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

L’autore Gabriele Motta, insegnante di chitarra moderna proveniente da Monza, fonda il progetto “Carabus” ed incentra il tutto su un Metal Progressive dai contenuti moderni, dando alla luce questo Ep a sei tracce strumentale intitolato “Lost in the Dreamworld” all’interno del quale lo stesso si avvale della collaborazione di altri strumentisti d’esperienza che, grazie al loro particolare apporto e alle loro collaborazioni in altre band, rendono questo lavoro assolutamente piacevole e intenso all’ascolto. Ho parlato di particolare apporto proprio perché nel corso dell’ascolto delle sei tracce emergono contesti strumentali realizzati con particolare maestria, dando l’idea che il tipo di metal, pur essendo ricco di progressive abbia molto a che fare con il contesto cinematografico. I brani scorrono in maniera assolutamente melodica, ricordandoci per la loro struttura un po’ Derek Sherinian; ottimo il lavoro della chitarra sia nei contesti progressive che nella parti soliste, come anche le ritmiche di base risultano potenti e del giusto impatto. L’apertura dell’Ep è affidata all’ intro “A Strange Door”, che pur apparendo quasi malinconico, dà successivamente impulso con il primo effettivo brano “Lost In Dream world” ad un contesto all’interno del quale a prendere ottimamente corpo sono tutti gli elementi progressive connessi al metal oltre alle incredibili ambientazioni realizzate con il synth; non da meno neanche i successivi “Interlude, “The God of Madness”, tutti brani assolutamente in grado di ottimizzare come colonna sonora il migliore dei film misti tra fantasy, modernità e futurismo. Un progetto dai contenuti ben riusciti e decisamente all’altezza della situazione.

Track by Track
  1. A Strange Door 75
  2. Lost in the Dreamworld 80
  3. Another Dimension 80
  4. Interlude 75
  5. The God of Madness 75
  6. Journey's End 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 22.01.2017. Articolo letto 1285 volte.

 

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