John, The Void «II» [2016]

John, The Void «Ii» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
29.01.2017

 

Visualizzazioni:
855

 

Band:
John, The Void
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Titolo:
II

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- M :: Vocals, electronics;
- M :: Guitar;
- M :: Guitar;
- L :: Guitar;
- A :: Bass;
- A :: Drum;

 

Genere:
Sludge / Post Metal / Sci-Fi

 

Durata:
51' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.11.2016

 

Etichetta:
Drown Within Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grind On The Road
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Recensione

Sulle scene da qualche tempo, i John Void band proveniente da Pordenone e dintorni, rilasciano questo loro primo full lenght “II” disposto su quel particolare genere musicale, oscuro sino al midollo, ma ricco di particolari influenze che abbracciano sludge, poste metal, doom e Sci-fi. L’approccio al disco è decisamente dei più particolari tenendo in considerazione le particolarissime melodie, lente, tristi e oscure su cui la band struttura i cinque brani dai toni pesanti e complessi. Le andature delle chitarre si orientano su note suonate in maniera quasi ruvida ma assolutamente profonda che danno all’ascoltatore quel sapore quasi depressivo e ossessivo che va ad unificarsi ai numerosi passaggi elettronici frutto di un contesto più sci-fi. I brani, tutti strumentali ma con isolati scream di contorno, riescono complessivamente a dare impulso alla mente alla creazione dei più particolari scenari tipici di film o cortometraggi di morte in bianco e nero, oltre che a scenari nebbiosi all’interno dei quali non sai mai quello che ti aspetta. L’apertura del full lenght è affidata a “John Void” dove il sapore di desolazione tende subito a prevalere grazie ai suoni delle chitarre che paiono soprapporsi per generare al meglio l’incubo prepostosi; segue il quarto d’ora d’ascolto di “Enter”, un altro brano dove un’andatura quasi doom regna sovrana ma che allo stesso tempo va a diramarsi negli ipnotici suoni delle chitarre supportati da scream; brano dal sapore più ambient misto di elettronica è “Obscura Terrae” che diffonde l’idea di uno scenario assolutamente desolante che tende a rendere poi l’idea del passaggio ad una nuova dimensione con il successivo “Neon Forest”, dove predominano sin da subito tuti gli elementi del più desolante sludge misto a growl e scream dove a fare la differenza è nuovamente il lavoro introspettivo delle chitarre; “Season” con i suoi dodici minuti di ascolto offre nuovamente uno scenario post catastrofico dove sonorità incaute e timorose animano quel contesto posto metal che in definitiva va a caratterizzare l’interno brano. Un disco veramente profondo per chi sa assaporare a meglio un genere come questo dello misto tra sludge, post metal e derivati.

Track by Track
  1. John Void 75
  2. Enter 80
  3. Obscurae Terrae 80
  4. Neon Forest 75
  5. Season 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 29.01.2017. Articolo letto 855 volte.

 

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