The Brain Washing Machine «Connections» [2017]
Recensione
Nati nel 2005 in quel di Padova, i The Brain Washing Machine, rilasciano oggi il loro secondo album “Connections” non prima di essersi fatti apprezzare e ricevere tutta una serie di riconoscimenti per l’uscita del loro primo album che ha incentivato non poco anche la successiva attività live. Il quartetto, incentrato su un Heavy Rock moderno e pungente, si fa breccia tra le numerose band in circolazione soprattutto grazie ai numerosi richiami ed ispirazioni che lasciano trapelare dall’ascolto di questi dieci brani tutta una serie di band che li ha influenzati non poco a cominciare da Pearl Jam, Alice in Chains, Pantera, Tool e via discorrendo. Il sound è moderno, dinamico e pulito, mai statico e ripetitivo all’ascolto. Discreti e curati paiono i riff che contraddistinguono i singoli brani, in alcuni casi ricchi di groove, che lasciano ben evidenziare le band da cui, come sopra accennato, i TBWM traggono ispirazione; assolutamente ottima è la prova del clean vocale uniformato al meglio tra un brano e l’altro. “The Brain Washing Machine” e anche la titletrack del platter moderata, melodica oltre che intensa nei cambi ritmici; “Are you Happy”, assume più dei connotati quasi più hard per le buone alternanze ritmiche oltre che per l’ottimo lavoro della chitarra; non c’è spazio per rilassarsi e allora “Connections”, dai groove decisamente elastici, ci pensa a metterci ulteriormente di buon umore per la sua ritmica moderna e allo stesso tempo resa da un rock potente e intenso; intuitiva anche la successiva “Reset” per la sua orecchiabilità sia nel ritornello ritmico che in quello cantato; c’è poi “Restless Night”, altro buon brano dove groove e melodie vanno a braccetto sfoderando al meglio la loro micidiale coesione; clean nitido ma intensificato nel crescendo del brano; particolare anche “The Show” un brano dall’apertura moderata per il suo ritornello acustico poi ricca di andature coordinate e suonate con un hard rock non troppo irruento; si prosegue con “Waiting the Blow” uno dei brani più belli del platter per la sua intensa e coordinata andatura fatta di ritmiche in continua variazione all’interno delle quali l’ottima voce massimizza il tutto. “Let your Body Go”, un brano che si riporta più alle andature iniziali ma di fatto sempre moderno e intenso nelle andature; è poi la volta di “Fell Inside” la cui apertura è lasciata ad un giro di basso su cui inizia a ruotare il tutto per la splendida ritmica e melodia annessa; chiude il tutto il conclusivo “Holy Planet” un heavy rock moderno e allo stesso tempo accelerato quanto basta a farci ancora divertire dopo l’ascolto di nove precedenti brani. Un disco assolutamente ben fatto, divertente e dinamico che ci mostra una band preparata e all’altezza della situazione.
Track by Track
- The Brain Washing Machine 75
- Are you Happy 75
- Connections 80
- Reset 75
- Restless Night 75
- The Show 75
- Wating the Blow 85
- Let your body Go 75
- Feel Inside 75
- Holy Planet 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Wolverine pubblicata il 04.02.2017. Articolo letto 1704 volte.
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