Noise Trail Immersion «Womb» [2016]
Recensione
Leggi “8 Strings Blackened Chaos” per il disco di debutto di questi ragazzi da Torino, e in realtà si intende un mix tra Djent, Hardcore e Post Hardcore splittato in 7 tracce più intro e intermezzo per circa 40 minuti di musica. Una musica che spesse volte corre il rischio di essere perlopiù un rincorrersi tra quattro note basse, e che diventa vittima di alcuni musicisti che oltre a smanettare con le corde più basse e due tasti, non vanno, al limite con sporadiche ma non sufficienti variazioni sul tema.
Fortunatamente, però, non è tanto questo il caso dei Noise Trail Immersion, un gruppo che per fortuna riesce a mettere del feeling all’interno delle proprie canzoni, con degli sfoghi veramente notevoli che permettono alle canzoni di aggredire, come il finale di “In Somnis” o le esplosioni in blastbeat di “Light eaters” che rendono questa composizione eclettica e nervosa. Non male anche delle variazioni in pulito comunicative, come la parte finale di “Tongueless”, che accrescono la componente spettrale della canzone, e con le capacità del gruppo che hanno la propria summa in “Birth”, un brano a volte calmo ma minaccioso e altre volte tumultuoso, che mostra le capacità dei NTI emergere anche tramite piccole variazioni del songwriting, dimostrando che la band ha potenziale. Per il resto, tra brani un po’ più canonicamente hardcore, dobbiamo anche annoverare qualche difetto, come il fatto che forse manca un brano più da singolo, e il fatto che la band spreca alcune ottime idee come l’ossessione sonora di “Hypnagogic”, preferendo invece un brano un po’ prolisso e senza molto senso come la title track, che tra l’altro durando 7 minuti e passa ricopre anche una bella fetta del minutaggio del disco. Ingenuità che secondo me possono essere curate con maggiore esperienza futura.
In conclusione: “Womb” dei Noise Trail Immersion possiede ancora alcuni punti di sviluppo, ma le capacità e soprattutto il feeling compositivo di questi ragazzi c’è e non si ferma a qualche pasticcio tutto corde basse e ritocchi al cubase. Consigliabile agli amanti di ciò che sta tra Djent e Post Hardcore, e forse anche a chi predilige sonorità moderne e asettiche.
Track by Track
- Border - Intro S.V.
- In somnis 80
- Light eaters 75
- Placenta 70
- Womb 60
- Organism 70
- Hypnagogic - Intermezzo S.V.
- Tongueless 70
- Birth 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 11.02.2017. Articolo letto 1658 volte.
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