The Great Saunites «Green» [2016]
Recensione
Non male questo secondo album dei The Great Saunites da Lodi, che a discapito di ciò che il nome ci potrebbe far pensare, in realtà propone quasi 57 minuti di musica divisi in sole due tracce di una musica atmosferica e psichedelica, quasi strumentale, un ospace rock dove la batteria propone un groove mai troppo sopra le righe, e dove gli altri strumenti nella prima “Dhaneb” insistono su di un riff che non cambia quasi mai, e se lo fa, ciò avviene in maniera mai esagerata e anzi ben cesellata, finché a 22 minuti dall’inizio del primo brano, i TGS mostrano di saper cambiare marcia con un bel riff stoner, che dimostra dinamicità e come questi ragazzi sono molto più che un mood mantenuto all’infinito e lasciato a sé stesso. Non male anche la seconda “Antares”, più mossa di batteria, ma con un mood che perlopiù resta così per quasi tutta la durata della canzone, fino alla seconda parte dove il sound si fa di colpo più prominente e ossessionante.
In generale, “Green” dei The Great Saunites è un album che riesce molto bene a interpretare lo space rock psichedelico senza renderlo retrò, troppo nostalgico o un qualcosa di narcolettico che poggia tutto sulla ripetitività, e la cui considerevole durata non pesa affatto. Decisamente consigliabile per gli amanti di queste sonorità.
Track by Track
- Dhaneb 75
- Antares 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
77Recensione di Snarl pubblicata il 04.03.2017. Articolo letto 1287 volte.
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