Fen «Winter» [2017]

Fen «Winter» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
14.03.2017

 

Visualizzazioni:
2099

 

Band:
Fen
[MetalWave] Invia una email a Fen [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Fen [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Fen

 

Titolo:
Winter

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
- Havenless :: Drums;
- The Watcher :: Vocals, Guitars;
- Grungyn :: Bass, Vocals;

 

Genere:
Progressive Black Metal

 

Durata:
1h 15' 2"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.03.2017

 

Etichetta:
Code666
[MetalWave] Invia una email a Code666 [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Code666 [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Code666 [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Code666 [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Code666 [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Code666

 

Distribuzione:
Aural Music
[MetalWave] Invia una email a Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Aural Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Aural Music

 

Agenzia di Promozione:
Aural Music (Promotion)
[MetalWave] Invia una email a Aural Music (Promotion) [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Aural Music (Promotion)

 

Recensione

Gli inglesi Fen rilasciano la loro quinta fatica intitolata “Winter” le cui sonorità, miste tra black metal atmosferico e post rock, dilettano le orecchie dell’ascoltatore per oltre settantacinque minuti essendo i sei brani proposti decisamente lunghi, ricchi di armonie e dai tratti glaciali ed oscuri. La band, diversamente dal loro ultimo lavoro aveva recentemente dichiarato che il sound del disco si sarebbe avvicinato particolarmente ai loro dischi d’esordio ed in effetti, in parte, così è stato; se si considerano le lunghe tratte strumentali pacate ed allo stesso tempo oscure, è praticamente impossibile non associarle alle ruvide contestualizzazioni che li hanno resi praticamente quasi unici nel loro genere. Nel corso dell’ascolto non mancano poi richiami ambient psichedelici in alternanza con le caratteristiche sfuriate black metal ulteriormente abbellite anche dello splendido quanto malvagio scream. Come si accennava poc’anzi, i sei brani, paiono maggiormente similari ad un unico grande capitolo capace di infrange qualsiasi regola in relazione a pesantezze o monotonie e diretto solamente a stupire ed ammaliare al meglio l’ascoltatore. L’apertura del platter è affidata “Pathway”, un brano radicato in ben diciassette minuti di ascolto e in grado di esorcizzare immediatamente qualunque timore di imbattersi in un contesto scontato e caratteristico di black ambient essendo qui presente, diversamente dal normale, il fascino che questa band sa offrire con l’intensità del proprio sound; alternanze sonore che spaziano tra accelerate black metal e sonorità quasi desertificate in contesti post rock, si alternano sino a raggiungere, quasi senza neanche accorgersene, al secondo “Penance”, un brano indubbiamente più intensificato nel black metal che non lascia troppo spazio ad ambientazioni offrendo comunque alternanze sonore più moderate; l’ascolto prosegue poi con la successiva “Fear”, dall’apertura oscura per le sue note acustiche decisamente d’effetto, un crescendo che a poco a poco va a generare una ritmica sempre più incandescente di puro black metal; stessa sensazione e soprattutto stesso orientamento viene a perpetuarsi anche nel successivo “Interment” il cui arpeggio introduttivo in delay ci trasporta in una nuova incredibile parodia di puro black metal con ritmiche meno esasperate rispetto al precedente; si prosegue con “Death”, altro incredibile capitolo, misto tra post rock e black metal, all’interno del quale maggior valenza viene questa volta attribuita anche all’andatura del basso nel corso dei passaggi maggiormente accelerati; il brano si spegne poi a poco a poco cullando l’ascoltatore in un dolce arpeggio di chitarra; a chiudere il platter il conclusivo “Sight”, sesto ed ultimo capitolo di questo incredibile lavoro nuovamente caratterizzato dalle particolari melodie post rock ambient a metà lavoro sferzate da un’incredibile accelerazione black metal che si insinua nella base moderata d’apertura. Un disco decisamente di buona fattura capace di porre la band sia a livello compositivo che strumentale su alte vette.

Track by Track
  1. Pathway 80
  2. Penance 80
  3. Fear 80
  4. Interment 80
  5. Death 80
  6. Sight 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 14.03.2017. Articolo letto 2099 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.