Dawn of a Dark Age «The Six Elements, Vol.5 SPIRIT/MYSTÈRES» [2017]

Dawn Of A Dark Age «The Six Elements, Vol.5 Spirit/mystÈres» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
01.04.2017

 

Visualizzazioni:
2180

 

Band:
Dawn of a Dark Age
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Titolo:
The Six Elements, Vol.5 SPIRIT/MYSTÈRES

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Vittorio Sabelli 'VK' :: All Instruments

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
1h 1' 17"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.03.2017

 

Etichetta:
Razed Soul Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Giunge al quinto capitolo la saga proposta da Dawn of a Dark Age, one man band e progetto di Vittorio Sabelli nata nel 2014 ed improntato su un oscuro, melodico e malinconico Black Metal, già preceduto da altre quattro precedenti uscite tutte intitolate “The Six Elements” con annessa numerazione. Il lavoro si struttura su sei brani all’interno del quale l’autore inserisce in contesti oscuri suoni assolutamente particolari come ad esempio il sax, il clarinetto e la viola dando al tutto un tocco di sperimentalità. Non mancano nel corso dell’ascolto alcuni passaggi cantati in alternanza tra uno scream e clean entrambi di dovuto effetto e allo stesso tempo scenograficamente recitati in maniera satanica e maligna; tra l’altro alcune parti sono state registrate sul “plein air” ovvero in luogo aperto proprio per incrementare maggiormente il miglior rapporto tra realtà, natura e musica visto e considerato che spesso si odono vento, foglie e rami che si scuotono oltre a versi di animali e scorrimento di acque. Ritmicamente si assiste ad andature spesso spinte e generate con riff di chitarra e annessa parte ritmica entrambe ben curate nell’elaborazione ma mai necessariamente esasperate. Gli oltre venti minuti de “Il Viaggio”, aprono il concept offrendo un incredibile musicalità a ventaglio ovvero che va a racchiudere di tutto da acustici oscuri con annesse melodie sino all’esasperazioni di sax e flauti e annesse parti recitate e cantate sempre con il corretto rispetto dei ruoli; segue “Lo Spirito del Deserto” la cui apertura offre nuovamente una recitazione demoniaca, anche con tendenze partenopee, su alcune note di pianoforte che vanno poi ad anticipare un contesto strumentale tra chitarra, viola e annessi; è poi la volta di “Il cerchio di Fuoco”, altro particolarissimo brano all’interno del quale l’autore non si risparmia nel realizzare scenografie strumentali oscure ma narrate ed interposte sempre con il particolarissimo suono del sax su note basse; prende si seguito avvio una sorta di marcia quasi funerea tra corali e musica sempre più delirante; “Corpus Domini” parte invece con un black metal dai caratteristici connotati tra ritmiche spinte e sonorità quasi a ronzio della chitarra; il brano di seguito muta per concedersi in una straordinaria interpretazione fatta quasi in maniera orchestrale tra sax, clarinetto e viola; anche i conclusivi “Il Ritorno” e “Epilogo”, evidenziano la particolarissima, quanto singolare musicalità che va a contraddistinguere l’autore inserendo elementi quasi fusion all’interno di un contesto sonoro strumentale misto in un oscuro quanto funereo black metal. Un disco da avere anche per la singolarità dei contenuti.

Track by Track
  1. Il Viaggio 85
  2. Lo Spirito del deserto 80
  3. Il cerchio di Fuoco 75
  4. Corpus Domini 80
  5. Il Ritorno 80
  6. Epilogo 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 01.04.2017. Articolo letto 2180 volte.

 

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