Rommates «Fake» [2017]
Recensione
Hanno il southern rock nel sangue i Roommates, band nostrana di recente formazione che si presenta con questo album d’esordio intitolato “Fake” nel quale, grazie all’ingresso in formazione del batterista dei Sadist, viene a mutarne in maniera più aggressiva e coinvolgente la genesi sonora, nata ed inizialmente strutturata da semplice trio acustico. Indubbiamente il genere, non particolarmente diffuso nel nostro paese, rende il tutto particolarmente interessante a cominciare dalla struttura dei brani che non si presentano ovviamente in modalità acustica con qualche venatura di percussione come potrebbe lasciare intendere; in realtà, ci troviamo in presenta di un lavoro all’avanguardia, fatto di ritmiche intense e distorti in alternanza sonora al caratteristico southern rock dove il sound proposto tende maggiormente a coinvolgere l’ascolto piuttosto che a banalizzarne i contenuti, considerando che molto spesso, band propense a detti generi, tendono facilmente ad annoiare rendendo tutti i brani quasi simili tra loro. A rendere interessante il lavoro è anche la buona proposta clean vacale, dolce, pacata, moderata, il cui intento è indubbiamente quello di trasportate l’ascoltatore nelle caratteristiche ambientazioni di questo genere. Dopo un moderato inizio acustico, “Light” viene ad direzionarsi su un moderato quanto caratteristico southern rock, ben apprezzabile nei contenuti e nelle melodie; l’ascolto viene subito ottimizzato con “Blow Away”, un brano dalle fattezze più intense e dirette ad un vero e proprio hard rock; il brano, oltre a sustitare interessi per l’apparato sonoro, ben ritmato , dall’inizio alla fine, offre un ottimo ritornello cantato e suonato; un nuovo quanto tranquillo brano è “Fakin’Good Manners” all’interno del quale la band non nasconde affatto le proprie particolari quanto interessanti strutture ritmico acustiche; un nuovo hard rock si ha poi con “Black Man Guardian” dove hard rock e souther fanno un ottimo connubio grazia alla particolare capacità di questa band di miscelare al meglio i due stili musicali; una caratteristica rock ballad è invece “Empty Love” , il cui titolo non ne smentisce i contenuti; un altro espressivo strumentale acustico è invece “On Water Wings” che ci conduce al conclusivo “I Smile”, voci quasi soffusi si cullano tra una moderatissima ritmica e annesso giro di accordi arpeggiati. Un disco che ci porta ad assaporare quel vero gusto americano che solamente il southern rock, vero al 100%, sa fare e questa band, forse anche scherzosamente con il “Fake”, vuole provare a trarci in inganno, fortunatamente senza riuscirci.
Track by Track
- Light 65
- Blow Away 75
- Fakin'Good Manners 70
- Black Man Guardian 75
- Empty Love 70
- On Water Wings S.V.
- I Smile 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
73Recensione di Wolverine pubblicata il 02.04.2017. Articolo letto 1097 volte.
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