Mindful Of Pripyat / Stench Of Profit «New Doomsday Orchestration» [2017]
Mindful Of Pripyat / Stench Of Profit
Titolo:
New Doomsday Orchestration
Nazione:
Italia
Formazione:
MINDFUL OF PRIPYAT:
- Gio :: Drums & Vocals;
- Tya :: Lead Vocals & Noise;
- Gian :: Bass & Vocals;
- Omar :: Guitars;
STENCH OF PROFIT:
- Maurizio :: Voice & Guttural Noises;
- Lory :: Guitar, Voice;
- Giovanni :: Drums;
Genere:
Grindcore
Durata:
22' 4"
Formato:
EP
Recensione
Una follia allo stato puro ma ottimamente ben riuscita è la collaborazione in split album tra i milanesi Mindful of Pripyat , il cui nome deriva dal reattore nucleare ci Cernobyl nel 1986 che in pochi attimi rese una città completamente fantasma a cagione dello sprigionarsi di emissioni radioattive, e i veneziani Stench of Profit. Ben ventisette brani disposti su questo Ep intitolato “New Doomsday Orchestration” per un totale complessivo di meno di mezz’ora di ascolto. La band d’apertura i M.O.P. per l’appunto, secernono un death metal misto a grindcore vecchia scuola che richiama in parte band come Repulsion, Sore Throat ma anche band datate ed ancora in voga tra cui Suffocation e Dying Fetus soprattutto per quanto attiene l’ottimo growl del cantato. E’ una splendida componentistica strumentale quella che il quartetto riesce a disporre sia sotto un ottimo profilo tecnico compositivo ma soprattutto per l’ottima produzione che rende al meglio l’interno lavoro. Il sound è particolarmente aggressivo, le ritmiche estreme, forti dei richiami alle sopraccitate band. Poco più di undici minuti di eccessi su nove brani che finiscono per forgiare sopraffina quanto certosina dinamica distruttiva a 360°. Prendono poi le redini dell’Ep i veneziani Stench of Profit che condividono con la band precedente il potentissimo batterista che spazia da ritmiche death metal a grindcore in una maniera semplice come bere un bicchier d’acqua; l’atmosfera creata dai primi nove brani non viene affatto sminuita da questa seconda band che mantiene decisamente alto il livello già innalzato dai suoi predecessori. I diciotto pezzi generano una vera e propria apocalisse che si alterna da un brano all’altro in una manciata di secondi generando grindcore grezzo e diretto come un destro a suon di riff a ritmiche al limite delle possibilità. “Extreme music for extreme people” recitava una volta la sigla di una famosissima casa discografica grincore, death metal sorta nel 1987 in Inghilterra, espressione che meglio non può addirsi per un intenso quanto incredibile split Ep album come questo che altamente consiglio agli amanti del genere.
Track by Track
- Resigned 80
- Statement Of Dominion 80
- Exposure 80
- Shrapnel Rain 80
- Behind The Judgement 80
- Hostage 80
- Specimen 80
- Civilization Comes Civilization Goes 80
- Mutant Genoma 80
- Intro S.V.
- Forced Control 75
- Fuck You! You Are Nothing 75
- Mental Depravation 80
- Pathological Bastard 80
- Daily Hatred 70
- Know Your Shit Or Live In Ignorance 70
- Calve Fast 75
- Divine Education 75
- The Small Minded 75
- World's Human Rudeness 80
- No Sense 75
- Tourture Bliss 70
- How Will You Talk After I Cut Your Tongue_ 70
- The Dance Of Deceit 70
- Regression Index 70
- Passive State 75
- Outro S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Wolverine pubblicata il 10.04.2017. Articolo letto 1195 volte.
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