Hideous Divinity «Adveniens» [2017]

Hideous Divinity ŤAdveniensť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
15.04.2017

 

Visualizzazioni:
2511

 

Band:
Hideous Divinity
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Titolo:
Adveniens

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Enrico H. :: vocals;
- Giovanni :: guitars;
- Stefano :: bass;
- Enrico :: guitars;
- Giulio :: drums;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
48' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.04.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Earsplit PR
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Recensione

Terzo lavoro in casa dei romani Hideous Divinity, band composta da membri appartenenti a Hour of Penance e Aborted che ci deliziano non poco con questo ottimo death metal tecnico e schietto come la lama di un rasoio capace di tagliare a suo piacimento gole senza la benché minima tregua. Il full lenght, che sostanzialmente si mantiene sull’onda dell’ottimo predecessore “Cobra Verde”, si intitola “Adveniens”, ed è un nove tracce che richiama in maniera decisamente splendida la migliore e moderna tradizione del death metal, con tendenze al brutal, mantenendosi allo stesso tempo, melodico e aggressivo all’ascolto. Basta subito poco per rendersi conto della sopraffina capacità di cui la band è dotata: ritmiche da capogiro provocate da riff granitici con un lavoro di drum oltre l’immaginario. Se dovessimo azzardare paragoni sotto il profilo della ferocia, il lavoro è praticamente all’altezza di band quali Hate Eternal, Cattle Decapitation e quant’altro. Ad aprire la carneficina ci pensa “Ages Die”, un ottimo esempio di brutal death metal di eccelsa classe dove compattezza e coordinazione sono le regole fondamentali; l’esecuzione del growl, dal primo all’ultimo brano, è semplicemente da manuale. Inutile trovare punti deboli o contesti inappropriati, qui il death metal scorre nelle vene come lava devastatrice e non concede tregua alcuna; “Sub Species Aeternitatis” alterna, seppur in maniera quasi impercepibile, la brutale quanto splendida e compatta dinamica sonora con contesti appena melodici, dando così prova che in fondo in fondo la band sa ottimizzare al meglio gli spazi senza soffocare l’ascoltatore; un debole arpeggio iniziale apre “Passages”, pronta poi a rilevarsi una vera e propria mattanza sonora fatta di isterismi e compattezza tutta da ascoltare e poco da commentare; le successive “Angel of Revolution” e ”Feeding off the Blind”, danno entrambe l’ennesima prova della compattezza e dell’ottimale sincronia che lega in maniera eccelsa gli strumentisti che ancora una volta danno manforte tra avvolgenti passaggi di chitarre, inumana tecnica dietro le pelli e appaganti lead solo; il secondo brano, anche per l’intuizione del riff d’apertura e della successiva ritmica si proclama uno dei migliori brani del platter; l’ascolto prosegue con “When Flesh Unfolds” dove il growl viene alternato da un annesso scream d’accompagnamento; “Messianica”, ancora una volta annienta con la sua eleganza sopraffina i timpani più sdolcinati e delicati mentre la successiva “Future in Red” e la conclusiva “Embodiment of Chaos” rilevano anche il lato quasi più moderato che questa band è in grado di realizzare splendidamente per quanto attiene alla pima mentre la seconda, si caratterizza per l’ormai scontata quanto nota inventiva tra i vari passaggi ritmici che appaiono, nuovamente più melodici iin alcuni passaggi. Un disco che mantiene decisamente alto il livello a cui la band ci aveva precedentemente abituato; veramente un ottimo lavoro

Track by Track
  1. Ages Die 85
  2. Sub Species Aeternitatis 85
  3. Passages 80
  4. Angel of Revolution 85
  5. Feeding off the Blind 80
  6. When Flesh Unfolds 90
  7. Messianica 85
  8. Future in Red 85
  9. Embodiment of Chaos 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 15.04.2017. Articolo letto 2511 volte.

 

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