Northern Lines «The Fearmonger» [2017]

Northern Lines «The Fearmonger» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
29.04.2017

 

Visualizzazioni:
1211

 

Band:
Northern Lines
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Titolo:
The Fearmonger

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Alberto Lo Bascio :: Guitars;
- Stefano Silvestri :: Bass Guitar/Synth;
- Cristiano Schirò :: Drums;

 

Genere:
Instrumental Progressive Rock / Fusion

 

Durata:
46' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.01.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Si presentano con undici tracce tutte strumentali a base di prog rock e fusion i romani Northen Lies con questo “The Fearmonger”, un lavoro dai contenuti apparentemente ben collaudati che vedono al proprio interno attimi di maggiore dinamismo rispetto ad altri particolarmente riflessivi e moderati. Il trio uniforma il sound attraverso ritmiche non troppo complesse ma allo stesso tempo ben elaborate, frutto di una indiscussa preparazione che va a contraddistinguere le singole origini compositive dei componenti la band; ed infatti gli stessi musicisti, per la realizzazione di questo lavoro, si ispirano a band che si riallacciano all’esperienza settantiana tra Led Zeppelin, Rush, Pink Floyd e quanto di meglio dell’epoca possa ricavarsi; ovviamente il tutto catapultato con le sonorità più moderne e particolarmente toccanti sotto un profilo compositivo. La band non strafà mai, contestualizza le tracce in maniera particolarmente coerente inserendovi quanto di meglio si possa fare mantenendosi lontani da elettronica e quant’altro. I particolari riff e gli annessi accompagnamenti di chitarra rendono incantevole l’interno lavoro all’interno del quale personalmente, la parte vocale, proprio per come risulta strutturato il tutto, apparrebbe fuori luogo creando una spaccatura nella genesi evolutiva della musica e dei singoli brani. Splendida la performance di “Shock Wave”, uno di quei brani che lascia il segno per la perfetta simmetrica strumentale composta da un ottimo lavoro su base prog moderato il cui effetto evolutivo risulta uno tra i migliori; ma ancora “Nightwalk” per quei suoi richiami rock più moderata, dall’orientamento quasi bluesy ma di fatto particolarmente caldi nella realizzazione; ottimo il lavoro del basso in questo brano. Non possiamo esimerci dal trascurare altresì “Towards of the End”, all’interno del quale anche le note del piano prendono le redini all’interno del vortice sonoro del rock progressive che ci conducono a rendere gli omaggi agli ultimi due conclusivi “Apathy Fields” e “Most People are dead”, il primo dei quali pacato al massimo senza particolari irruzioni sonore ma solamente moderato nei contenuti e infine l’ultimo che invece alterna pacatezza ad attimi di maggiore intensità sonora. Dopo svariati ascolti, non faccio a meno di convincermi sempre più dell’ottimo contenuto di questo lavoro che nella sua strumentalità, riesce a regalare delle particolarissime sensazioni che meritano la massima condivisione.

Track by Track
  1. Mast Cell Disorder 80
  2. Session 1 S.V.
  3. Shock Wave 85
  4. Nightwalk 80
  5. Session 2 S.V.
  6. Machine Man 80
  7. Meteor 80
  8. Jukurrpa 80
  9. Toward the End 85
  10. Apathy Field 80
  11. Moste People are Dead 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 29.04.2017. Articolo letto 1211 volte.

 

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