Hadal «Painful Shadow» [2017]
Hadal
Titolo:
Painful Shadow
Nazione:
Italia
Formazione:
- Alberto :: Vocals;
- Max :: Guitar;
- Franco :: Guitar;
- Daniele :: Drums;
- Teo :: Bass;
Genere:
Dark Doom / Death Metal
Durata:
51' 26"
Formato:
CD
2017
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I triestini Hadal, presentano questo nuovissimo “Painful Shdow” composto con undici brani che si alternano tra dark, doom e death metal in maniera decisamente avvincente per i particolari contenuti che li contraddistinguono. Forte di andature particolarmente moderate ed oscure, stilisticamente gli Hadal paiono ricondursi a band quali Paradise Lost dei primi anni novanta offrendo nuove emozioni che evolutivamente, oggi, sembrano purtroppo quasi dimenticate rispetto alle dinamiche strumentali ed affascinanti che invece caratterizzano questo disco. Il gusto che emerge dall’ascolto del lavoro porta ad apprezzare, al di là della struttura dei brani mai tecnica ma decisamente moderata, il gusto del vero dark, forte delle atmosfere su cui la band ama particolarmente incentrarsi. Il clima dell’interno lavoro porta indiscutibilmente al passato ma ad un passato malinconico del quale oggi se ne ravvisa sentitamente la mancanza. Il primo dei brani che apre il disco “Painful Shadow”, preceduto dall’intro, subito ci porta nelle melodie del passato, semplici, efficaci e particolarmente oscure; segue “The Shape of Lie” moderato nei contenuti che alterna il tutto a passaggi acustici dove il clean vocale in alternanza con un corale growl, armonizza al meglio la splendida andatura dark che caratterizza il brano; si prosegue poi con “Dying Fall” e “Slow Violence”, il primo dinamico e semplice nei contenuti mentre il secondo più orientato su andature più lente e maggiormente oscure ricche di refrain di chitarra e particolarmente vari oltre che melodici nei contenuti; “Illusion”, nella sua varietà si mantiene al pari dei suoi predecessori, mentre il successivo “Vox Arcana”, a parere di chi scrive uno dei migliori del platter, si rileva compatto lento e vincente anche nel ritornello cantato in un ottimo clean; melodici e nuovamente vari nei contenuti appaiono anche i successivi “Nocturnal”, “Land of Grief” e “Black Flowers”, tre assi con cui la band mantiene l’ottimale stile dark non scevro in questi ultimi anche di splendide melodie e numerosi passaggi doom; chiude il platter “White Shade”, altro incredibile componimento che va ad apporre l’ennesima tessera ad un mosaico che lascia ammagliati quanto soddisfatti per la bellezza che lo contraddistingue
Track by Track
- Intro S.V.
- Painful Shadow 75
- The Shape of Lie 75
- Dying Fall 80
- Slow Violence 80
- Illusion 80
- Vox Arcana 85
- Nocturnal 75
- Land of Grief 75
- Black Flowers 75
- White Shade 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
78Recensione di Wolverine pubblicata il 30.04.2017. Articolo letto 1823 volte.
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