Clorosuvega «Clorosuvega» [2017]
Recensione
Band formatasi nel 2012 ed oggi al primo effettivo lavoro preceduto da un solo Ep, i bolognesi Clorosuvega presentano il loro omonimo lavoro pressato su dieci tracce che vedono un mutamento radicale di stile considerando che oggi si proietta su sonorità maggiormente alternative e sperimentali mutando addirittura il songwriting passando alla lingua madre ed abbandonando la caratteristica lingua inglese. Compositivamente la musica, nella sua dote sperimentale, si propone in maniera semplice ma assolutamente del giusto impatto al pari del clean vocale modulato su qualche effetto sperimentale in eco che ne ottimizza al meglio le performance; come si accennava, il suond potente ed innovativo, non privo tra l’altro di contesti melodici, non concede pause dando così l’idea di trovarsi di fronte ad un band con esperienza e musicalmente all’altezza della situazione in quanto capace di far divertire e saltare ininterrottamente. L’intro “Frattura”, anticipa l’ottima apertura di “Amnesia”, un brano melodico realizzato da un iniziale refrain di chitarra poi divenuto acustico in apertura in modalità alternative e dai tratti incredibilmente allegri e divertenti, al pari delle ritmiche e del melodico che contraddistingue il ritornello cantato; segue poi “Rifiuto”, uno dei migliori del platter per le incredibili alternanze sonore offerte dalla band sia sotto il profilo ritmico che nelle alternanze dei numerosissimi passaggi e schemi sonori; “Bittersweet” un pezzo che parte un po’ alla Meshuggah, divertente non poco per il suo groove e per l’annessa fantasia della band nei giochi e nelle alternanze ritmiche; “Del mondo dei Vinti”, altro brano singolare per il particolare funky d’apertura poi aggrovigliato e trasformato in un potente groove della chitarra che nel corso dell’ascolto dei brani realizza sempre la sua indiscutibile differenza; “L’importanza di rimanere Lucidi” è prettamente sperimentale e ci conduce al successivo “Anna” la cui soluzione si rileva nuovamente sperimentale e divertente non poco nella ritmica, sempre compiutamente nitida e schietta al pari forse della successiva “Solo un commento”, altro “strano” quanto particolare brano realizzato con ritmiche ed andature variopinte e folli come un quadro di Van Gogh; melodico al massimo ma innovativo il giusto “Godot” altro asso vincente della band sempre per l’ottima commistione ritmica, al pari di una vera orchestra ma in chiave prettamente metal sperimentale; alla pacata e riflessiva “Caleidoscopio” viene affidata la chiusura del platter per la sua moderata ma pur sempre quasi spensierata soluzione. Un dico dai contenuti incredibilmente innovativi e singolari che fa di questa band un importantissima realtà da considerare in ogni circostanza.
Track by Track
- Frattura S.V.
- Amnesia 80
- Rifiuto 85
- Bittersweet 80
- Del Mondo dei Vinti 80
- L'importanza di Rimanere Lucidi 85
- Anna 80
- Solo un Commento 85
- Godot 85
- Caleidoscopo 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 90
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
83Recensione di Wolverine pubblicata il 03.05.2017. Articolo letto 1592 volte.
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