AkromA «Apocalypse (Requiem)» [2017]

Akroma «Apocalypse (requiem)» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
03.05.2017

 

Visualizzazioni:
876

 

Band:
AkromA
[MetalWave] Invia una email a AkromA [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di AkromA [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di AkromA [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di AkromA

 

Titolo:
Apocalypse (Requiem)

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
- Alain Germonville :: chant;
- Matthieu Morand :: guitare, orchestrations;
- Laura Kimpe :: chant;
- Pierre-Yves Martin :: basse;
- Dirk Verbeuren :: batterie;

 

Genere:
Metal Extreme Symphonique

 

Durata:
41' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.05.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I francesi Akroma rilasciano questo quarto lavoro intitolato “Apocalypse Requiem” nel loro caratteristico Death Metal Sinfonico i cui contenuti, seppur ben riusciti, appaiono messi in secondo piano a causa del cantato eseguito in uno scream sin troppo estremizzato e del tutto fuori luogo per il contesto musicale offerto. Indubbiamente le ritmiche in death metal, dai tratti quasi black in alcuni casi, risultano allo stesso tempo moderate e complete nei contenuti ed offrono l’impressione di un discreta risoluzione considerando anche i contesti di sotto fondo e quant’altro. I riff e le ritmiche, compatti dal primo all’ultimo brano, risultano soddisfacenti e mai fuori luogo; il folle scream si alterna in alcuni casi ad un potente growl e ad un lyric femminile offrendo un risultano migliore negli ultimi due cantati. I sei brani partono all’insegna di “Kyrie”, un buon death metal sinfonico il cui scream in apertura di un minuto circa di soluzione appare totalmente inappropriato per la genesi complessiva del lavoro; segue “Offertorium”, dall’apertura quasi evangelica, poi divelto da una sincronizzante ritmica sfoderata da una chitarra in buona forma e dall’annessa quanto splendida ritmica della batteria, compatta e decisa dall’inizio alla fine; lo stile della band, sotto un profilo compositivo, ricorda in parte i Tartaros, band black metal norvegese per le melodie e per gli annessi apparati ritmici. L’ascolto prosegue poi con “Sanctum” che presenta un inedito quanto pacato riff su cui la sinfonia orchestrale prende il sopravvento coadiuvata da un’altra buona prova ritmica dai contenuti appaganti ma nuovamente sin troppo esasperata nel cantato; le successive “Agnus Dei” e “Lux Aeterna”, si mantengono costanti ma pur sempre diversificati nei contenuti rispetto ai primi brani ascoltati; il secondo menzionato da invece luogo questa volta ad una ritmica particolarmente moderata e immancabilmente sinfonica resa ottimale nelle parti growl e affatto nello scream; l’acustico in apertura di “In Paradisum” offre una successiva quanto compatta andatura dai contenuti avvincenti. Il disco, sotto un profilo compositivo, si rivelerebbe anche di buona fattura con particolare riferimento anche ai contesti cantati in growl, mentre per il resto, lo scream proposto, ad avviso di chi scrive, è sin troppo fuori luogo e rischia di mettere in secondo piano anche l’esecuzione strumentale che aimè, appare penalizzata nonostante non lo meriti affatto.

Track by Track
  1. Kyrie 50
  2. Offertorium 60
  3. Sanctum 60
  4. Agnus Dei 55
  5. Lux Aeterna 60
  6. In Paradisum 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 03.05.2017. Articolo letto 876 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.