Demimonde «Cygnus Oddyssey» [2016]

Demimonde «Cygnus Oddyssey» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
06.05.2017

 

Visualizzazioni:
1103

 

Band:
Demimonde
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Titolo:
Cygnus Oddyssey

 

Nazione:
Repubblica Ceca

 

Formazione:
- De.polar :: vocals, mutoids;
- Afagddu :: bass, programming;
- Tintas :: guitar;
- Iggy :: guitar;
- Bizzaro :: drums;

 

Genere:
Experimental / Progressive Metal

 

Durata:
44' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.08.2016

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Strano quanto particolare questo lavoro dei cecoslovacchi Demimonde, datato 2016, tornati oggi sulle scene a distanza di quindici anni dal loro ultimo lavoro con questo nuovo “Cygnos Odissey”, realizzato prettamente su un mix di generi che ricomprendono metal atmospheric, avant garde, cosmic dark progressive experimentale death e molto altro. Non semplice in sostanza la classificazione del genere considerando i repentini mutamenti delle andature quasi a confondere l’ascoltatore anche con una eccessiva dose di elettronica. Il growl, onnipresente in ogni tracks, si caratterizza per la propria potenza alcune volte molto spesso supportata da contesti robotici ed elettronici che ne rendono un effetto futuristico. “The Genration Ship”, primo effettivo brano dopo un preludio, caratterizza forse al meglio lo stile di questa band all’interno del quale c’è praticamente di tutto da sfuriate in death compatto e monolitico a inserimenti sinfonici in sottofondo; il successivo “Event Horizon” si caratterizza sempre per la potenza del death ma anche per una serie di sottofondi generati dagli oramai noti sottofondi a sfondo elettronico e corali; i successivi “Te Kore” compatto al massimo si caratterizza per le avvolgenti ritmiche di batteria incredibili e sincronizzate al meglio all’interno delle quali la band non si risparmia in passaggi più moderati ma avvolgenti, “Data Breed” un interludio strumentale di synth ed effetti, e “Syngularity” all’interno della quale addirittura in chiave progressive il death monumentale, viene avvolto anche da passaggi in sax; si prosegue con la quasi apertura surreale di “Laval Formation”, una sorta iniziale di ambient moderato e pacato su cui poi perversa una musica quasi pop rap poi devastata da un macigno ritmico di death metal particolarmente prepotente e lancinante; il conclusivo “Dark Matter” apre invece con le sue sonorità post metal industrial avvolto dall’ormai spettacolare compattezza di uno sfuriato death metal, dove il growl viene sollevato da un alternanza di sottofondo lirico femminile e maschile. Un disco strano ma affascinante per i suoi incredibili contenuti che vanno oltre il comune, varcando mondi paralleli tra l’irrazionalità e l’incredulità.

Track by Track
  1. The Final Destiny (prelude) S.V.
  2. The Generation Ship 80
  3. Event Horizon 80
  4. Te Kore 80
  5. Data Breed (interlude) S.V.
  6. Singularity (Absolute Word explanation) 80
  7. Laval Formation 80
  8. Dark Matter 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 06.05.2017. Articolo letto 1103 volte.

 

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