Dusius «Memory Of A Man» [2017]

Dusius «Memory Of A Man» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
09.05.2017

 

Visualizzazioni:
1832

 

Band:
Dusius
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Titolo:
Memory Of A Man

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Manuel Greco :: Vocals;
- Rocco Tridici :: Guitar;
- Manuele Quintiero :: Guitar;
- Erik Pasini :: Bass;
- Alessandro Vecchio :: Keyboards;
- Davide Migliari :: Flute, Bagpipes;
- Fabien Squarza :: Drums;

 

Genere:
Viking-Folk Metal

 

Durata:
52' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.03.2017

 

Etichetta:
Extreme Metal Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
RockShots
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Recensione

Dopo un demo rilasciato qualche anno fa, esordiscono oggi con questo interessante “Memory of Man” i parmensi Dusius offrendoci dodici avvincenti tracce oltre ad una hidden track tutte disposte in un amabile Folk Viking Metal alternato tra incredibili squarci idilliaci ed imponenti sfuriate in vari generi di metal più o meno estremizzato. L’ascolto del disco si sviluppa su una base prettamente compatta sotto il profilo del folk generando delle affascinanti ambientazioni che tendono quasi a trasportare l’ascoltatore in epoche fantasiose e lontane; i brani si caratterizzano anche per un ottimo growl vocale e per le caratteristiche melodie del genere. Egregio il lavoro dietro le pelli per i folli e dinamici passaggi che passano da contesti pacati sino a sfuriate estreme; anche il lavoro delle chitarre è all’altezza della situazione, per i loro riff taglienti e le annesse cavalcate ritmiche tutte da invidiare. Dopo un intro strumentale “Funeral March”, si passa a “Slainte”, un brano dinamico misto tra folk e sfuriate ritmiche in puro death quasi estremo; la successiva “Desecrate” apre con una introduzione recitata e un’annessa cavalcata quasi power sulla quale insistono alternanze sonore sia acustiche che immancabilmente folk tra flauti quant’altro. Si prosegue poi con “The Rage of God” un potente folk, quasi black, per l’interpretazione del cantato in growl che a tratti pare trasformarsi in uno scream demoniaco; a prendere particolare vigore nel brano sono i molteplici contesti melodici siluppati anche con il synth che ovviamente con le chitarre; è poi la volta di “Worried “ e del successivo “One more Pain” due brani più o meno intensi all’interno dei quali sfuriate e melodie prendono il sopravvento in un incredibile contorno folk viking che lascia indiscutibilmente un certo effetto; anche i successivi brani “Dead Elle”, “Dead-End Cave”, “Hope” e “The Betrayal” rilevano in definitiva e nel corso dell’ascolto tutte le caratteristiche di un genere affascinante come quello del folk con in più l’aggiunta di una dose di eccessiva potenza musicale che indubbiamente rende il tutto più emozionante senza mai lasciare indifferenti o annoiati; anche i conclusivi brani, inclusa la Hidden Track “Hierogramy”, danno quell’idea che la band tenda a proiettarsi, senza alcun timore (e fa bene), per osare ed estremizzare al meglio anche altri campi sonori pur mantenendo sempre la propria indole Viking Folk. L’ascolto ci mostra che i Dusius sono stati in grado di individuare al meglio un settore tale da permettergli, sotto uno squisito profilo compositivo, di poter fare molta strada senza alcun timore.

Track by Track
  1. Funeral March S.V.
  2. Slainte 75
  3. Desecrate 70
  4. The Rage of the Gods 75
  5. Worried 80
  6. One More Pain 80
  7. Dead Elle 75
  8. Dead-End Cave 80
  9. Hope 75
  10. The Betrayal 80
  11. Coldsong 80
  12. Funeral March II 80
  13. Hierogamy (Hidden Track) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 09.05.2017. Articolo letto 1832 volte.

 

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