Lethe «The First Corpse On The Moon» [2017]

Lethe «The First Corpse On The Moon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
20.05.2017

 

Visualizzazioni:
1179

 

Band:
Lethe
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Titolo:
The First Corpse On The Moon

 

Nazione:
Svizzera

 

Formazione:
Tor-Helge Skei :: guitars, bass, sampling, programming, synths, lyrics
Anna Murphy :: vocals, hurdy-gurdy, programming, synths, lyrics

 

Genere:
Avantgarde Metal

 

Durata:
56' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.02.2017

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ecco a voi un’altra delle tante releases praticamente estranee al metal che ci tocca recensire in questi ultimi tempi. Questa volta è il turno dei Lethe, duo internazionale costituito da Tor-Helge dei Manes e da una ex cantante degli Eluveitie, che per quest’album ci propongono un mix interessante fatto di ciò che possiamo definire come un miscuglio di electro, trip hop e addirittura pop, con solo qualche sparuta venatura più rock/metal neanche fondamentale, per un disco davvero difficile da descrivere da noi poco addetti a questo tipo di lavori, ma che colpisce senz’altro per una tangibile cangianza di moods e di stati d’animo che ammanta tutto quest’album e che ce lo rende appetibile da questo punto di vista.
È infatti sin da subito notabile un debole di questo duo per i suoni ipnotici e molto effettati, come nella seconda e terza canzone, dove tutte le partiture degli altri strumenti si intrecciano tra di loro in un suono invero compatto ed estremamente comunicativo, specialmente se dall’ipnotico si passa al desolante di “My doom”, all’inquietudine di “Snow” o al mood sottile ma penetrante di “Wind to fire”, il tutto mentre le due voci maschile e femminile si incastrano tra di loro alla perfezione; magari potrebbe servire un po’ di tempo per abituarsi alla voce femminile, che a volte suona un po’ troppo sopra le righe e che riporta tutto su sonorità più solari senza che ce ne sia un vero motivo, ma ci si abitua col tempo e col passare dei brani.
Non c’è molto altro da dire per un disco come questo, ben lontano da ciò che siamo abituati a recensire, ma che consigliamo tranquillamente ai nostri lettori più aperti mentalmente e che apprezzano le sonorità elettroniche.

Track by Track
  1. Night 70
  2. Inexorbitant future 75
  3. Down into my sun 75
  4. My doom 75
  5. Teaching birds how to fly 70
  6. The first corpse on the moon 75
  7. Snow 75
  8. Wind to fire 75
  9. With you 70
  10. Exorcism 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Snarl pubblicata il 20.05.2017. Articolo letto 1179 volte.

 

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