Magnacult «Infinitum» [2017]

Magnacult «Infinitum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
31.05.2017

 

Visualizzazioni:
1054

 

Band:
Magnacult
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Titolo:
Infinitum

 

Nazione:
Olanda

 

Formazione:
- Seb :: vocals;
- David :: guitar, acoustic;
- Tomas :: guitar, acoustic;
- Stan :: Bass;
- Bionic :: drums;

 

Genere:
Modern Death Groove

 

Durata:
46' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.05.2017

 

Etichetta:
Graviton Music Services
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Terzo lavoro in casa degli olandesi Magnacult, già noti sulle scene per i loro precedenti “Synore” e “Insua Envenom”, entrambi ben apprezzati dalla critica forse mai quanto questo nuovissimo “Infinitum”, un lavoro strutturato su dodici tratte di puro death groove metal, dai contesti melodici che abbraccia numerose influenze tutte ottimamente personalizzate. Le andature nel corso dell’ascolto, si propongono in maniera decisa, riff granitici vanno ad implodere su lavori di batteria sinergici che non danno alcuna via di fuga all’ascoltatore sempre ammagliato da tutte quelle particolari e fantasiose andature che la band riesce a modellare con l’inserimento di groove moderni ed annesse particolarità tutte da ascoltare. Il sound è compatto e l’utilizzo del growl scream rende maggiormente violento il tutto anche nei contesti attinenti a passaggi maggiormente melodici. Gli undici brani si susseguono in maniera celere, forti anche dell’ottimo quanto piacevole ascolto delle tracce a cominciare dall’opener “Righteous Murder” che ricorda in apertura i Morbid Angel di un tempo per poi passare alle proprie strutturale quanto personali moderne ritmiche; non cala la tensione neanche al passaggio di “Scars” e della successiva “Liberate” che offrono forse al meglio l’esempio di death metal groove che caratterizza lo stile della band. Splendida “Be Freed be Death” al pari di “Infinitum”, un brano un po’ alla Decapitated che non si risparmia tra tecnica e variazioni ritmiche con stacchi anche djent; si è in presenza di una voce al femminile per “Holy-um” brano prettamente groove e un po’ core; sulla linea dei precedenti brani ma forse anche appena meno cattiva appare “Schwatt Matt” che ci porta poi allo strepitoso finale di “Trash” dove l’intensità e la potenza della band si misura in pluri cannonate tra death metal e groove spaccatimpani. Un disco, che a detta di chi scrive, pare al momento al di sopra anche delle due precedenti uscite sia in tecnica che in innovazione compositiva.

Track by Track
  1. Righteous Murder 80
  2. I'M Chosen 75
  3. Scars 80
  4. Liberate 75
  5. Be Freed By Death 75
  6. Holy - Hm 70
  7. Infinitum 80
  8. Thou Shall Trust No One 80
  9. 8 S.V.
  10. 10. Schwatt Matt 75
  11. Trash 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 31.05.2017. Articolo letto 1054 volte.

 

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