Afraid of Destiny «Agony» [2018]

Afraid Of Destiny ŤAgonyť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
02.06.2017

 

Visualizzazioni:
2486

 

Band:
Afraid of Destiny
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Titolo:
Agony

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Adimere :: All Instruments, vocals on "Sweet Illness of Mine"
R.F. :: Vox
Atom Krieg :: Vox on "Autumn Equinox"

 

Genere:
Atmospheric / Depressive Black Metal

 

Durata:
50' 30"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non male l’evoluzione sonora dei Trevigiani Afraid of Destiny, che con questo “Agony” arrivano al secondo full length, fatto da 6 tracce più intro, outro, un minuto di silenzio e una cover dei Lifelover.
Avevamo notato degli Afraid of Destiny, in una vecchia recensione su queste pagine, una mirabile capacità del loro songwriting di saper gestire bene i climax all’interno delle loro composizioni, che partono da dei riffs abbastanza normali e che poi vengono sviluppati bene. In questo “Agony”, gli AoD vanno oltre, massimizzano questa loro capacità e aggiungono così tanta stratificazione sonora che di fatto il disco rifugge gli stilemi del Depressive Black Metal per sfociare nell’atmosferico. Ne sia un esempio di questo l’accoppiata iniziale di canzoni, il cui mood cresce fino a scoppiare in un’apertura più ariosa nella terza canzone, cioè la seconda parte del brano, per un risultato completo. Un altro esempio è dato dalla quarta canzone, più epica e corale all’inizio, potente al centro e poi più drammatica alla fine, per una variazione di umori che rende questo brano davvero buono, nonché anche lo stile con cui mi piacerebbe vedere più spesso gli AoD, visto che eccellono senza troppa fatica e visto che il loro songwriting qui lascia spazio anche a molti possibili e interessanti sviluppi. La seconda parte del disco, che va dalla quinta alla settima canzone compresa, invece, varia un po’ il tiro e usa meno la carta atmosferica, con una “Autumn Equinox” più minimale e che enfatizza il mood, ma viene danneggiata verso la fine da una ripartenza veloce non molto opportuna ed evitabile, una sesta canzone più ariosa e arpeggiata, e una settima canzone che va bene come mood, ma che mostra l’unico vero limite degli AoD: un gusto per la chitarra solista che francamente suona cliché e migliorabile, come se in quanto ad atmosfera ci siamo decisamente, ma in quanto ad impatto si può migliorare.
Insomma: “Agony” degli Afraid of Destiny è un disco che non definirei perfetto in quanto il songwriting può maturare, certi cliché possono essere ottimizzati e la personalità musicale anche, ma rappresenta comunque un valido esempio di lavoro in fieri e che comunque già così ci dona dei brani rimarcabili per quel che riguarda l’uso delle atmosfere, che sono davvero il pezzo forte dell’album e che lo rendono vincente da questo punto di vista. Se il black metal più atmosferico è la frangia di questo genere che vi piace di più, meglio ancora se un po’ di spleen vi affascina, “Agony” degli Afraid of Destiny è un bell’acquisto.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. A Journey into Nothingness (Part 1) 75
  3. A Journey into Nothingness (Part 2) 80
  4. Rain, Scars, and the Climb 80
  5. Autumn Equinox 70
  6. Hatred Towards Myself 75
  7. Into the darkness 70
  8. Sweet Illness of Mine (Lifelover cover) S.V.
  9. Silence (Intermezzo) S.V.
  10. Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl pubblicata il 02.06.2017. Articolo letto 2486 volte.

 

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