She Was Nothing «Reboot» [2017]

She Was Nothing «Reboot» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
25.06.2017

 

Visualizzazioni:
1426

 

Band:
She Was Nothing
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Titolo:
Reboot

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Claudio :: Productions, Vocals
Augusto :: Productions, Bass & Guitars

 

Genere:
Rock / Electronic

 

Durata:
47' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.03.2017

 

Etichetta:
MYO Agency
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ecco a voi un altro esempio di gruppo musicale qui recensito, ma che fa musica lontanissima da ciò in cui siamo maggiormente preparati: gli She was nothing da Milano al loro secondo album e che ci propongono quasi 48 minuti di musica elettronica, con solo un po’ di chitarre e basso ma che comunque non sono la cosa principale della loro musica, sulla scia di bands come Pendulum o Innerpartsystem. Per il resto, la musica è ampiamento electro, fondata molto sulla voce e su una ritmica che più di una volta mostra il proprio amore per la dubstep. E com’è il risultato? Riuscito solo a metà.
Non so infatti quanto questi ragazzi vogliano proporre una musica dal tocco commerciale e orientata più a qualche singolo, ma il fatto è che qui si sente una completezza musicale dei brani solo a tratti, mentre gli altri suonano meno ispirati o a tiro. Non è male infatti la parte centrale dell’album, con una quarta canzone dal buon gusto melodico, una quinta traccia con un accattivante ritmo drum n bass e una sesta canzone vivace e simpatica, ma per il resto le linee vocali suonano inefficaci e senza grinta nei brani d’apertura dell’album e i ritornelli non escono granché, mentre nella parte finale dell’album la band insiste un po’ sulle stesse idee finendo per ripetersi un po’, a parte la conclusiva e calma “Cocoon”, che tenta di essere diversa dalle altre, ma che finisce per essere solo un brano melodicamente sulla scia dei precedenti, ma semplicemente con la ritmica rallentata, mancando quindi di una personalità propria. Solo “B.S.O.D.” ci convince un po’ di più, anche se non è diversa dalle altre.
In conclusione: non male a tratti, ma perlopiù ripetitivo e anni luce dai nomi migliori del genere, “Reboot” è forse un album che, per distaccarsi dal metal dell’album precedente (così ho letto, ché questa band non la conoscevo) finisce secondo me per fare il passo più lungo della gamba e per fossilizzarsi su di un solo stile musicale, mostrando però un po’ di fatica quando si tratta di diversificare la proposta.

Track by Track
  1. Before it's too late – pt.1 65
  2. Can't stop these things 65
  3. The hunt 65
  4. Digging under your skin 75
  5. Man vs beast 70
  6. Brick after brick 75
  7. Before it’s too late – pt.2 Intermezzo S.V.
  8. Back to sleep 70
  9. B.S.O.D. 70
  10. Another day, another way 65
  11. Cocoon 65
  12. Reboot - Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 25.06.2017. Articolo letto 1426 volte.

 

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