Exilium «Heavy Metal Demon» [2017]

Exilium «Heavy Metal Demon» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
01.07.2017

Band:
Exilium

Titolo:
Heavy Metal Demon

Nazione:
Italia

Formazione:
- Marco :: Vocals & Lead Guitar;
- Biff :: Rhythm Guitar;
- Ricky :: Bass Guitar, Backing Vocals;
- Fud :: Drums;

Genere:
Nwobhm / Heavy Metal

Durata:
27' 58"

Formato:
CD

Data di Uscita:
11.02.2017

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Formatisi all’incirca nel 2008 con l’intento di suonare death e thrash, gli Exilium, hanno collaborato sia su split album che su compilation dando anche vita ad un demo per poi mutare il proprio stile in favore di un NWOBHM/heavy metal dando impulso a sonorità particolarmente melodiche e complessivamente apprezzabili all’ascolto. I riff e le andature risultano prevalentemente moderati ma non mancano affatto significativi impulsi accelerati e dinamici. Al di là di qualche eccezione, in ogni caso il disco intitolato “Heavy Mtetal Demon” si presenta abbastanza coerente con il genere anche se la parte clean cantata, ad avviso di chi scrive, dà l’impressione di essere un po’ poco a proprio agio forse per diverse performance che tendono a condizionarne la voce sino a farla andare un po’ oltre rispetto alle proprie possibilità. Al di là del clean , come si accennava poc’anzi, le sonorità risultano particolarmente nitide lasciando anche trapelare i buoni giri ritmici che il basso sforna nel corso dell’ascolto; parimenti anche la ritmica della batteria dà i giusti impulsi per rendere piacevole al meglio l’ascolto. Indubbiamente i brani, al di là della coerenza sonora, risultano non andare oltre un certo livello, condizionando indirettamente la soluzione adottata per alcune tracce. Imponente l’inizio di “Everything Dies”, brano che personalmente avrei scelto come opener del combo, per la sua moderata quanto caratteristica andatura old heavy metal; “Line Sacrifice” offre il giusto spunto per apprezzare al meglio la proposta ritmica della band, spinta, coerente e tirata a dovere tra riff e piacevoli cambi ritmici; le successive “Holy Lies” e “Heavy Metal Mad” denotano, la prima, una piacevole ritmica non particolarmente fantasiosa mentre la seconda, ricorda al meglio l’old heavy metal di un tempo; “The New Dionysius” ci propone, oltre ad una accelerata ritmica non indifferente, anche un clean più acerbo capace di fare indubbiamente della traccia uno dei migliori risultati del platter; si chiude con “Burn Alive” che non si distacca poi troppo dal precedente ascolto sotto il profilo ritmico rendendolo comunque generoso nella sua struttura ritmica. Tirando le somme, possiamo riconoscere che questo lavoro risulti nel complesso apprezzabile offrendo momenti altalenanti a cagione di un clean un po’ fuori luogo e dall’altro a causa della mancanza di qualche contenuto più propositivo e fantasioso.