Il Confine «Il Cielo di Pryp' Jat» [2017]

Il Confine «Il Cielo Di Pryp' Jat» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
08.07.2017

 

Visualizzazioni:
2063

 

Band:
Il Confine
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Titolo:
Il Cielo di Pryp' Jat

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Ercole Buccolieri :: voice, guitars;
- Mattia De Mitri :: guitars;
- Nicolas Lezzi :: bass;
- Fulvio Curto :: drums;
- Annaclaudia Calabrese :: backing vocals, bass;

 

Genere:
Rock

 

Durata:
42' 48"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.06.2017

 

Etichetta:
Alka Records Label
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I brindisini Il Confine rilasciano il loro secondo lavoro “Il Cielo di Pryp’Jat” precedentemente anticipato dall’uscita del singolo omonimo, offrendoci dieci tracce di rock moderno che vanno sostanzialmente a narrare un viaggio attraverso la natura umana per narrarci le sue relazioni con la terra che l’ospita anche attraverso i secoli e prospettando anche una speranza per il futuro. Anche lo stesso titolo del lavoro rimarca moltissimo la tematiche affrontate se si considera che il tutto va a ricordare i drammatici eventi di oltre un trentennio fa avvenuti a Prypyat, citta ucraina dove si verificò il disastro nucleare di Cernobyl nel 1986. Sotto un profilo compositivo potremmo dividere il lavoro in due parti, la prima particolarmente intensa nei contenuti, ottimi distorti che vanno a sprigionare una muraglia sonora di rock decisamente intensa e potente, ben strutturata tra riff e cambi ritmici all’interno dei quali un clean in lingua madre va a calibrarsi mutando egregiamente le proprie tonalità. L’effetto potenza, si ravvisa marcatamente nei primi tre brani “Eccedere e Credere” “Tentacoli” e la stessa “cielo di Prypyat” , mentre a partire già da “Abissi” si ha una sorta di calo di tensione per quanto attiene alla strumentalità incentrata particolarmente sul moderato e sul melodico favorendo un clean particolarmente espressivo che punta a colpire l’ascoltatore; anche i successivi “2013”, “Vitrei Dedali” danno una maggiore impressione di differenza per quanto attiene l’intensità introduttiva: il primo brano si incentra su un sound distorto dinamico ma incentrato su un motivo d’apertura ripetuto a lungo, il secondo moderato ma relativamente accattivante; con “La Sintesi” la band si incentra in un moderato quasi sinfonico ma non brillante invece “L’ultimo Giorno”, nuovamente moderato ma pur sempre rock si concentra sulla melodia e sull’espressività del cantato; i “Paradossi del Tempo” e “Un Giorno senza vita” si incentrano su una scia ritmica varia ma concentrata nuovamente sulla moderazione che in definitiva non dispiace affatto. Un disco interessante e dinamico con qualche alto e basso ma complessivamente piacevole e di buona compagnia.

Track by Track
  1. Eccedere e cedere 75
  2. Tentacoli 75
  3. Il Cielo di Pryp'jat 75
  4. Abissi 65
  5. 2013 65
  6. Vitrei dedali 70
  7. La sintesi 65
  8. L'ultimo giorno 65
  9. I paradossi del tempo 70
  10. Un giorno senza vita 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 08.07.2017. Articolo letto 2063 volte.

 

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