Blut «Inside My Mind Part II» [2017]

Blut «Inside My Mind Part Ii» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.07.2017

 

Visualizzazioni:
3351

 

Band:
Blut
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Titolo:
Inside My Mind Part II

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Alessandro Schümperlin :: voice, programming, backing voice, producer and composer;
- Marika Vanni :: Voice and backing vocals;
- Valentina Carlone :: Dancer and performes;
- Vittorio Rondino :: Guitar;

 

Genere:
Experimental Industrial Metal

 

Durata:
50' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.05.2017

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Mazzarella Press Office
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Recensione

I Blut rilasciano questo loro “Inside My Head Part. II” attraverso sonorità elettroniche sperimentali industrial metal che, seppur pregne di melodici e con qualche alternanza clean al femminile, lascia alquanto a desiderare. Indubbiamente, al di là della teatralità che vede coinvolto il frontman in alcuni contesti sonori anche apprezzabili, se non troppo scemate dall’utilizzo di synth ed elettronica, non pare particolarmente attraente forse a causa della dirompenza del cantato maschile che pare più mettere in evidenza se stesso che il lavoro degli strumentisti. I sound risultano anche potenti in alcuni brani mentre in altri troppo gioviali al punto da disorientare non poco il genere e anche l’ascoltatore. Il lavoro, seppur fantasioso, tende sostanzialmente a stancare in diversi passaggi come nel caso di brani quali “Reduplicative” che poco o nulla hanno a che coinvolgere; “Jerusalem Call Me” è forse uno dei brani più apprezzabili del lavoro se si considerano sia le andature in generale che i numerosi richiami anche ad un progressive strumentale vivace unificato al suo coinvolgente ritornello cantato; nuove influenze elettroniche si hanno con “A Matter of Choice” le cui risultanze, paiono decisamente statiche; dopo una breve pausa strumentale di “Kesswill 25-07-1875”, si ha un brano cantato il lingua tedesca “Sigmun Freud ist mein Nachbar” che somiglia più ad una filastrocca appartenete al mondo delle fiabe lenta e poco coinvolgente anche a causa del sound realizzato con una fisarmonica; “Wind Ego” propone delle propulsioni sonore anche di un certo calibro se si considera il riff della chitarra e l’annesso accompagnamento che si incentrano su un industrial piacevole all’ascolto; pur se coadiuvato da un simpatico clean vocale al femminile, “My Naked Soul” pare un po’ fuori portata per l’influenza della chitarra con la pacatezza del sound che finisce per rendere il brano particolarmente lento e moderato; “Folly of Two”, “Ekbom” e il conclusivo “Jerusalem Call me extended version” si incentrano il primo su contesto musicale sinfonico e fantasioso che vede l’alternanza tra clean maschile e femminile, mentre il successivo appare piacevole con il solo cantato clean femminile anche se il sound di base della chitarra pare un po’ fuori luogo per come impostato e non per come suonato; l’ultimo, è in sostanza una versione modificata ed estesa del precedente ascolto. Il disco è particolarmente complesso, ma sinceramente alcune cose andrebbero modificate a cominciare dell’irruente e quasi fuori luogo cantato maschile spesso poco apprezzabile per una apparente cattiveria; parimenti, non ho trovato molto piacevole l’eccessivo richiamo all’elettronica che in un genere come questo finisce per creare sin troppa discrasia tra reale e irreale.

Track by Track
  1. Double Trouple 50
  2. Reduplicative 50
  3. Jerusalem Calls Me 65
  4. A Matter of Choice 55
  5. Kesswill 25-07-1875 S.V.
  6. Sigmun Freud ist mein Nachbar 50
  7. Wind Ego 60
  8. My Naked Soul 55
  9. Folly of Two 60
  10. Ekbom 50
  11. Jerusalem Calls Me extended version S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
55

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 12.07.2017. Articolo letto 3351 volte.

 

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