Birkenwald «MDD» [2017]

Birkenwald «Mdd» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
25.07.2017

 

Visualizzazioni:
900

 

Band:
Birkenwald
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Titolo:
MDD

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- H110311A :: Guitars, Vocals;
- H170207C :: Drums;
- H081213S :: Guitars;
- H110413D :: Guitars, Bass, Vocals;

 

Genere:
Blackgaze / Post-Black Metal

 

Durata:
41' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.06.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Formatisi solamente nel 2016 i bolognesi Birkenwald rilasciano questo “MDD” dove cinque tracce, per una durata di poco più di quaranta minuti tra blackgaze e post black metal, generano un’accoppiata stilistica particolarmente accattivante per come resa dal quartetto. Ciò che spinge subito ad apprezzare il lavoro sono le splendide melodie realizzate con le strutture acustiche depressive e malinconiche rese dalle chitarre e ad orecchio probabilmente anche da qualche richiamo in synth, in grado di alternarsi ad intense sonorità distorte in alternanza lente ed anche ben spinte. Ottimo lo scream di pura trascendenza black metal che intensifica non poco quel senso di malvagità e depressione che regna nel disco. L’apertura del platter è affidata a “Echoes of Madness – How Everything Started”, un brano strumentale moderato nelle andature di puro post black depressivo ma con alcuni fraseggi di chitarra dai toni quasi festosi; segue “When Solitude Shines On Its Now” in grado di alternare contesti spinti in post black e alternati da passaggi più orientati sul blackgaze; gli oltre nove minuti di “Drowned is Soundless Tears” che offre un ascolto particolarmente vario tra acustici e passaggi tirati con sonorità di medio alta intensità ritmica ma pur sempre decisamente affascinanti nei contenuti; una vera e propria mazzata si ha con “The Ghosts Left Behind” la cui apertura, tirata in puro black metal, si lascia poi spegnere per lasciare spazio ad un depressivo arpeggio in distorto dove lo scream espande al meglio tutta la propria malvagità per cedere poi nuovamente il passo ad altri momenti più dinamici e fantasiosi; il suono oscuro e grigio di un pianoforte getta le basi di “Anedonia”, altra realizzazione blackgaze da assaporare dall’inizio alla fine per le particolari intuizioni che vanno a caratterizzarla. Un buon disco di esordio che può tranquillamente stendere un tappeto rosso o nero che meglio si addica a questa band.

Track by Track
  1. Echoes of Madness – How Everything Started 80
  2. When Solitude Shines On Its Now 80
  3. Drowned is Soundless Tears 80
  4. The Ghosts Left Behind 80
  5. Anedonia 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 25.07.2017. Articolo letto 900 volte.

 

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