Umbra Noctis «Via Mala» [2017]
Recensione
Avanti piano, ma con molti spunti positivi e entusiasmanti. Questo è il secondo “Via Mala” degli Umbra Noctis, una band che seguo sin dal primo Ep, e che con il precedente album ci aveva convinto, ma non impressionato particolarmente in quanto ben composto e ben registrato, ma non del tutto rifinito e anche molto monodirezionale.
Bene: con “Via Mala” gli Umbra Noctis mescolano il Black Metal finora proposto con parti pulite, tempi medi o lenti che sorreggono parti atmosferiche e che in definitiva vanno a flirtare con certo Post Rock/Alternative, e la cosa particolare è che si tratta di un album dove queste due influenze sono fuse alla perfezione, e non (come invece spesso avviene nei dischi post) dove una soffoca l’altra. Basta ascoltare le prime due canzoni per capire di cosa si parla: “Nevica” è un brano black metal non molto diverso dal primo album, a cui però i nostri riescono a far decisamente cambiare marcia con le parti più atmosferiche, e “Il sentiero del cervo” accentua ancora di più questa peculiarità stilistica, tutt’al più enfatizzando la componente black metal. Ed è anche incredibile notare come il disco non suona affatto troppo monodirezionale, con la maestosa “Somnium” a donare sfumature che non si nascondono solo dietro il suono di qualche pedale, e soprattutto “Maree”; ovvero 11 minuti di ciò che è il brano più tipicamente post rock e che però scorrono senza neanche che te ne accorgi per la naturalezza del brano.
Questo è “Via mala”: un album che unisce post rock e black metal in una maniera del tutto inconsueta, e che per questo risulta vincente: per l’originalità del mix che porta un album come questo a lasciarsi ascoltare che è un piacere, non fosse altro per l’originalità del tutto, decisamente lontana dalla staticità del Post sensu stricto. E questo punto positivo è talmente convincente da soffocare un paio di difetti, dati da una qualità sonora non perfetta (ma comunque perdonabile e più che ascoltabile) e da momenti in cui l’equilibrio compositivo pur se efficace si rivela anche un po’ insicuro di spaccare, finendo per proporre un brano come “Il solco” che secondo me si perde e rinuncia a molta dell’originalità.
Nonostante questo, per personalità e una mirabile evoluzione sonora, “Via Mala” è un disco assolutamente che mi ha stupito, e che consiglio vivamente agli amanti del black metal più atmosferico, ed ai fans di cose più moderate dal depressive fino al post. Per me, da non perdere.
Track by Track
- Nevica 80
- Il sentiero del cervo 80
- Il solco 70
- Maree 85
- Somnium 85
- Nami 80
- Spirale 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
80Recensione di Snarl pubblicata il 27.07.2017. Articolo letto 1782 volte.
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