Colors Void «Rise - Fight» [2017]

Colors Void «Rise - Fight» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
03.09.2017

 

Visualizzazioni:
1793

 

Band:
Colors Void
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Titolo:
Rise - Fight

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Diego Trenti :: voices;
- Riccardo Perin :: Guitars;
- Giulio Nicolussi :: Guitars;
- Diego Martinez :: bass;
- Lorenzo Mari :: Drums;

 

Genere:
Hard Rock

 

Durata:
40' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.04.2017

 

Etichetta:
Thisiscore Label
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con “Rise Fight” esordiscono dalla provincia di Vicenza i Colors Void, band dedita alla realizzazione di un sound particolarmente moderno che abbraccia un hard rock deciso, potente ed intrigante che trova le sue iniziale basi su ispirazione settantiana riferita a band più moderne quali Edguy, Alter Bridge e Thirty Seconds to Mars. Il disco, preceduto solamente da un Ep, offre un quadro compositivo decisamente elettrizzante con momenti molto spesso articolati da contesti moderati che tendono ad alternare in ogni caso l’indole hard rock della band. Tecnicamente i Colors Void appaiono discretamente pronti anche se in alcuni brani pare ogni tanto ripetersi su qualche ritornello ma nel complesso il potenziale che offrono all’ascoltatore non lascia affatto indifferenti. Il clean vocale è completo, le ritmiche innovative al pari del sound come si accennava precedentemente. I dodici brani offrono oltre a riff corposi e taglienti anche dei buoni lead solo e al di là della grinta non mancano neanche particolari momenti riconducibili più a ballad per gli amanti del metal un po’ più sentimentale. Tra i brani, meritano menzione l’opener “Live It”, pura adrenalina, frutto di un parametrabile confronto con gli Alter Bridge, dinamico, coinvolgente e melodico. “Rise to Flame”, tra i migliori del platter, più moderato rispetto al precedente citato, ma dall’avvincente ritornello sia cantato che suonato; “Damned” ci ricorda un po’ i G’n’R primi anni ’90, brano prettamente hard rock dinamico e allegro; “Fake” si presenta invece con un tenore sonoro in apertura decisamente cupo ma di seguito pare dinamizzarsi su una ritmica fresca e immancabilmente moderna; i conclusivi “Dumbass” e “Face the End” sono il primo una via di mezzo tra una ballad e un rock più moderato mentre il secondo, un hard rock pieno completo e divertente. Un esordio interessante, poche cosa da rivedere, ma nel complesso un disco da apprezzare ed ascoltare integralmente.

Track by Track
  1. Live It 75
  2. Reaching the Light (Leaving the Shadows) 70
  3. Rise to Frame 80
  4. Damned 75
  5. Odd Saviours 70
  6. Fake 75
  7. T 413 S.V.
  8. Mess 70
  9. The Meaning 75
  10. 6 AM 70
  11. Dumbass 75
  12. Face the End 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 03.09.2017. Articolo letto 1793 volte.

 

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