Wingless «The Blaze Within» [2017]
Wingless
Titolo:
The Blaze Within
Nazione:
Polonia
Formazione:
Olaf Rozanski :: vocals
Grzegorz Luzar :: guitars, bass
Pawel Solon :: drums
Tomasz Sieprawski :: Live bass
Genere:
Black / Thrash / Death metal
Durata:
39' 53"
Formato:
CD
2017
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Il secondo album dei Wingless, Polacchi da Cracovia, costituisce un esempio forse ancora un po’ troppo underground e non scevro da errori, ma nondimeno riuscito, di un metal che unisce l’alternative con il groove metal tipo Pantera.
Ed in effetti sono proprio i Pantera a farsi notare nell’opener “Non serviam”, molto in quello stile e dai suoni molto buoni, specialmente per quel che riguarda il basso davvero potente. Certo, si tratta di un inizio non molto originale e anche meno riuscito, ma comunque piacevole nonostante delle voci pulite un po’ ingenue. L’errore che fanno ora i Wingless è quello di mettere sul tavolo da gioco la carta più alternative creando uno stacco stilistico. Il risultato non è male, ma l’ingenuità della voce pulita purtroppo qui va a sentirsi parecchio, e tra linee vocali ben poco originali e qualche luogo comune, “The blaze within” va a perdere un po’ di colpi pur definendo lo stile tra Alternative e Groove metal. Bisogna aspettare “Victory hotel” perché i Wingless riprendano punti, con una parte metal che viene coniugata alla meglio con quella alternative invece di essere zittita, e quando è così i Wingless spaccano, il che è ciò che avviene spesso da ora in poi, per fortuna, con una “Reap what you sow” capace di portare anche melodia a questa miscela sonora, così come “Descend” aumenta la varieganza sonora ancora di più unendo un po’ di stoner/southern, fino a terminare alla sfrontata potenza della conclusiva “Jerk me off”.
Alla fine di questi quasi 40 minuti di musica non è difficile notare lo stile ancora un po’ in fase di maturazione e non esente da qualche ingenuità, ma è altrettanto possibile notare l’impegno e il potenziale compositivo contenuto nei Wingless, che invece di variare troppo da un genere all’altro dovrebbero solo far fluire l’alternative e il metal in maniera naturale, evitando di soffocare una delle due, perché tanto il risultato già è ottimo in buona parte dell’album. Disco dunque consigliabile all’acquisto ma non esattamente dai metallari quanto piuttosto da rockers aperti mentalmente, che ti sanno apprezzare certi Metallica, Pantera, e il salto fino a robe come ad esempio gli Staind et similia. Se questo filone musicale è ciò che fa per voi, date una chance a “The blaze within”.
Track by Track
- Non serviam 70
- A blaze within 65
- Great shineless brightness 65
- Unheard sublime 65
- Victory Hotel 75
- Reap what you have sown 75
- The hours of my rest 70
- Descend 75
- Jerk me off (Bonus track) 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 12.10.2017. Articolo letto 1189 volte.
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