Wingless «The Blaze Within» [2017]

Wingless «The Blaze Within» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
12.10.2017

 

Visualizzazioni:
1189

 

Band:
Wingless
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Titolo:
The Blaze Within

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Olaf Rozanski :: vocals
Grzegorz Luzar :: guitars, bass
Pawel Solon :: drums
Tomasz Sieprawski :: Live bass

 

Genere:
Black / Thrash / Death metal

 

Durata:
39' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il secondo album dei Wingless, Polacchi da Cracovia, costituisce un esempio forse ancora un po’ troppo underground e non scevro da errori, ma nondimeno riuscito, di un metal che unisce l’alternative con il groove metal tipo Pantera.
Ed in effetti sono proprio i Pantera a farsi notare nell’opener “Non serviam”, molto in quello stile e dai suoni molto buoni, specialmente per quel che riguarda il basso davvero potente. Certo, si tratta di un inizio non molto originale e anche meno riuscito, ma comunque piacevole nonostante delle voci pulite un po’ ingenue. L’errore che fanno ora i Wingless è quello di mettere sul tavolo da gioco la carta più alternative creando uno stacco stilistico. Il risultato non è male, ma l’ingenuità della voce pulita purtroppo qui va a sentirsi parecchio, e tra linee vocali ben poco originali e qualche luogo comune, “The blaze within” va a perdere un po’ di colpi pur definendo lo stile tra Alternative e Groove metal. Bisogna aspettare “Victory hotel” perché i Wingless riprendano punti, con una parte metal che viene coniugata alla meglio con quella alternative invece di essere zittita, e quando è così i Wingless spaccano, il che è ciò che avviene spesso da ora in poi, per fortuna, con una “Reap what you sow” capace di portare anche melodia a questa miscela sonora, così come “Descend” aumenta la varieganza sonora ancora di più unendo un po’ di stoner/southern, fino a terminare alla sfrontata potenza della conclusiva “Jerk me off”.
Alla fine di questi quasi 40 minuti di musica non è difficile notare lo stile ancora un po’ in fase di maturazione e non esente da qualche ingenuità, ma è altrettanto possibile notare l’impegno e il potenziale compositivo contenuto nei Wingless, che invece di variare troppo da un genere all’altro dovrebbero solo far fluire l’alternative e il metal in maniera naturale, evitando di soffocare una delle due, perché tanto il risultato già è ottimo in buona parte dell’album. Disco dunque consigliabile all’acquisto ma non esattamente dai metallari quanto piuttosto da rockers aperti mentalmente, che ti sanno apprezzare certi Metallica, Pantera, e il salto fino a robe come ad esempio gli Staind et similia. Se questo filone musicale è ciò che fa per voi, date una chance a “The blaze within”.

Track by Track
  1. Non serviam 70
  2. A blaze within 65
  3. Great shineless brightness 65
  4. Unheard sublime 65
  5. Victory Hotel 75
  6. Reap what you have sown 75
  7. The hours of my rest 70
  8. Descend 75
  9. Jerk me off (Bonus track) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 12.10.2017. Articolo letto 1189 volte.

 

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